Opinioni
18 ottobre, 2025Due episodi, diversamente allarmanti, hanno segnato il venerdì 17 del giornalismo italiano.
Uno, gravissimo, ha riguardato Sigfrido Ranucci, destinatario di una bomba che ha fatto saltare due auto. Al collega Ranucci il nostro giornale ha espresso la massima solidarietà, stigmatizzando l’atto inaudito contro la libertà di stampa, valore fondante della democrazia nel nostro Paese. “Un attentato - come hanno scritto i giornalisti de L’Espresso - mirato a colpire il cuore del giornalismo libero, troppo spesso messo sotto accusa e attaccato da chi lo vorrebbe megafono del potere”.
L’altro episodio, fortunatamente molto meno eclatante, ha riguardato invece Maria Latella.
La giornalista, che vanta una lunga storia professionale tra carta stampata e Tv, è stata oggetto, insieme al direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, di un attacco a suo modo allarmante, perché tocca l’autonomia decisionale riconosciuta al direttore dall’articolo 6 del contratto giornalistico.
Il cdr del quotidiano economico ha rivendicato che le interviste importanti possono essere realizzate solo da un “interno” del giornale, non tenendo conto che la “collaboratrice” Latella da anni scrive per Il Sole, modera gli eventi del gruppo e conduce due apprezzate trasmissioni su Radio24. Maria Latella in quarant’anni ha intervistato tutti o quasi i premier italiani e molti politici internazionali come Hillary Clinton o Ursula von der Leyen.
Il direttore Tamburini non ha voluto perdere l’occasione di pubblicare nel giorno del varo della manovra economica l’intervista alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, come ci si aspetta che un quotidiano economico faccia. Resta fermo il rispetto della libertà di sciopero, garantita dalla nostra Costituzione.
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