Il mistero Noemi Letizia. La rottura con Veronica. Lo scandalo escort. I festini. Così la passione per le donne è diventata il tallone d'Achille del Cavaliere

Negli ultimi anni Silvio Berlusconi ha raccontato la sua barzelletta preferita in sei-sette occasioni pubbliche, ma le volte in cui l'ha ripetuta in privato sono incalcolabili. Di sicuro mai si sarebbe immaginato che il 3 maggio 2009 la storiella, che sempre fa scattare gli applausi e le risate degli astanti cortesi e dei cortigiani di professione, sarebbe diventata una realtà da incubo. "Vi ricordate le fotografie di 'Oggi'? Pensate che quando sono ritornato a casa, c'era Veronica che mi aspettava. Io mi sono giustificato così: 'Amore, erano in cinque ma io ne ho corteggiate solo quattro'. Poi sono entrato in casa e ho trovato Veronica che stava preparando le valigie. Allora le ho chiesto: 'Cosa fai? Te ne vai?'. No, mi ha risposto, le valigie sono le tue. E allora, da grande comunicatore, l'ho convinta ed è rimasta lì, ahimè". Scherzando e ridendo, Veronica se n'è andata davvero.

Il premier non ha mai nascosto la sua smodata passione per le donne, meglio se giovani e di bella presenza. Da un po', però, sembra aver perso il tocco magico, quella sorta di impunità da sciupafemmine arcitaliano che gli ha permesso di infilare una serie impressionante di avventure, gaffe, battute spinte e comportamenti da macho senza subire danni sul piano politico e mediatico. Per lustri è andata bene, ora la musica è cambiata. Non solo all'estero, dove il sexygate lo ha definitivamente trasformato, nell'immaginario collettivo, nel merlo maschio che incarna i peggiori luoghi comuni del latin lover tricolore. Ma anche a casa sua, in Italia. Dove le donne sembrano diventate il suo tallone d'Achille.

Prima le veline da piazzare in Rai, poi il "ciarpame" delle eurocandidate in giarrettiera, infine gli scandali Noemi e D'Addario, il gentil sesso ha fatto saltare il rapporto privilegiato di Berlusconi con le gerarchie vaticane e i cattolici più osservanti. Pure le elettrici, il tradizionale bacino di voti del presidente del Consiglio, hanno preso a guardarlo con occhio più critico, e sono causa principale del calo di popolarità registrato dai sondaggi, mentre la moglie sta imbastendo una causa civile che potrebbe costargli carissimo. "Ha spinto troppo sull'acceleratore, la corda si è spezzata", dice un amico sconsolato: "Ma lui è fatto così, è un amatore di professione". L'universo femminile, ossessione del Casanova di Arcore, gli si sta rivoltando contro. Per il premier non sarà una partita facile da gestire: nel personale pantheon di prostitute e ministre, show-girl e assistenti fedeli, sgallettate e figlie amatissime, in tante gli stanno facendo penare le pene dell'inferno.

La moglie furiosa
Marcello dell'Utri l'ha detto alla fine dell'udienza, senza sorridere: "La mafia? Oggi Berlusconi teme più la moglie che Spatuzza". Veronica Lario, seconda moglie di Silvio (dopo Carla Elvira Dall'Oglio), madre di Barbara, Eleonora e Luigi, ha intentato una causa di divorzio 'con addebito'. Una battaglia che rischia di smembrare l'impero economico del marito. (FOTO Scene da un matrimonio)

Silvio era stato avvertito da un pezzo, almeno dal 2007, quando dopo vari apprezzamenti a belle signore (ad Aida Yespica: "Con te andrei dovunque") Veronica uscì dall'angolo chiedendo pubbliche scuse. Le ottenne, e la rabbia venne congelata. Per deflagrare furiosa dopo l'affaire di Noemi Letizia, quando la Lario assesta un colpo durissimo all'immagine di marito premuroso e di padre affettuoso: Berlusconi viene definito un uomo "malato", uno che "frequenta minorenni", responsabile di aver candidato "vergini che si offrono al drago" nelle liste elettorali del partito, simbolo massimo di un "ciarpame senza pudore" mai visto prima. Nessuno aveva fatto tanti danni quanti ne ha fatti Veronica in una sola dichiarazione.

Viva le veline La donna è mobile, scriveva Giuseppe Verdi, e il Cavaliere si è dato il compito di catturarla. Lui, però, non ne vuole una, ma tutte. Gli aneddoti (comprese le gaffe internazionali come quelle con la Merkel e con la presidente finlandese) ci svelano che nell'immaginario berlusconiano le femmine sono, in ultimo, prede da conquistare. Il campo di caccia prediletto è quello dei set televisivi, dove Silvio il bracconiere conosce ogni segreto e cespuglio. A parte i Capodanno organizzati con le maggiorate anni '80 del 'Drive In', se mettiamo in fila i flirt veri o presunti, bisogna ammettere che la pazienza della Lario è stata notevole.

Nel 1993 è Francesca Dellera, attrice poi scomparsa dalla scena, a finire nei pettegolezzi dell'entourage berlusconiano, in seguito tocca a Valeria Marini e Loredana Lecciso. Il meglio deve ancora venire. Dal 2006, dopo la sconfitta elettorale, scatta una sorta di bulimia irrefrenabile. Tra Villa Certosa, Milano, Roma e Napoli Berlusconi è fotografato e chiacchierato con Angela Sozio, ex 'Grande Fratello', le portafortuna Imma ed Eleonora De Vivo ('Isola dei Famosi'), alle sue feste timbrano il cartellino le meteorine di Emilio Fede, Imma Di Ninni ('Un-due-tre: stalla'), mentre il legame con l'annunciatrice Virginia Sanjust, moglie di un agente del Sisde, è più solido, e porterà pure un'indagine (archiviata) per abuso d'ufficio. (FOTO1 2)

Le telefonate con Agostino Saccà (L'AUDIO) aggiungono altri tasselli rosa alla collezione di attrici e veline: Berlusconi raccomanda al dirigente Rai Evelina Manna (che una volta dice al premier: "Io credo ancora che ci sia qualcosa di più speciale, nel mondo dei sogni con te!" L'AUDIO), Camilla Ferranti e la napoletana Elena Russo, protagonista di fiction Mediaset e alcuni spot del governo sull'emergenza monnezza. "La mia frequentazione con lui", ha spiegato, "va ben oltre il sesso, è fatta di stima e di rispetto". Anche Sabina Began è annoverata tra le donne-chiave del pantheon del proprietario di Mediaset: l''Ape regina' ha organizzato per lui più di un party a Villa Certosa, dove il re si consola con la compagnia di stelline come Siria De Fazio e Susanna Petrone.

Le sconosciute "Le donne sono il regalo più bello che Dio ha dato a noi uomini", Silvio dixit davanti a un esterrefatto Zapatero, durante una conferenza stampa diventata ormai leggenda. Ornamento in una cena, simbolo del piacere, oggetto da palpare (memorabile il tentativo fallito su un assessore provinciale durante una visita nell'Abruzzo terremotato), quest'anno le donne per Berlusconi sono divenute un rischio mortale. L'allarme diventa rosso quando sul proscenio appaiono ragazze della porta accanto che vantano e millantano rapporti stretti con il sovrano. Fanciulle uscite dai book fotografici, o fan sfegatate che mettono in piedi improbabili comitati politici. La femme fatale che porta al divorzio ha infatti le sembianze bionde e provinciali di Noemi, la "minorenne" di Portici entrata non si sa ancora come in intimità con l'uomo più potente d'Italia. Quando la ragazza lo chiama "Papi" in due interviste è il finimondo. Il primo ministro si avvita per settimane in bugie e giustificazioni poco credibili. Veronica chiede il divorzio, il danno d'immagine è devastante.

Noemi non è l'unico rischio che Berlusconi si è preso. Il 2 agosto del 2008 mostrando ai giornalisti un foglietto con gli impegni di lavoro, il capo della Pdl svela vari appuntamenti inspiegabili con Antonella Troise (l'attrice che, come chiosa Silvio a Saccà, "sta diventando pericolosa"), la solita Evelina Manna, la modella ucraina Marianna Yushchak (scovata da 'Novella 2000') e tal Selvaggia. Tutti pensano alla procace opinionista Lucarelli, che smentisce secca. La fortunata che deve incontrarlo alle 20,30, in effetti, pare non si chiamasse davvero così: Selvaggia, risulta a 'L'espresso', è solo un soprannome affettuoso appiccicato dal premier a una (ex) cameriera di un noto ristorante romano.

Giampi-girl Noemi è solo l'antipasto di quello che accadrà d'estate. Berlusconi è pure sfortunato: la passione per l'altro sesso è tale che ogni investigatore d'Italia, intercettando un Saccà o un Tarantini per inchieste che non lo riguardano affatto, inciampa nel Cavaliere. Che spesso discetta dei suoi argomenti preferiti, donne e festini. Lui non sa, mentre organizza con Giampaolo Tarantini la cenetta con Patrizia D'Addario, che l'escort gli darà un'altra mazzata. "Non ho mai pagato un euro per una prestazione sessuale, la soddisfazione più bella è la conquista", si giustifica Berlusconi. Ma l'inchiesta di Bari svela un giro vorticoso di prostitute e di ragazze immagine che entrano ed escono da palazzo Grazioli: Vanessa Di Meglio, Terry De Nicolò, Barbara Montereale, Barbara Guerra, l'Angelina Jolie della Puglia Graziana Capone, la escort 'Ana', Sonia Carpendone detta Monia, Lucia Rossini, e chi più ne ha più ne metta: quasi una serata su tre, nel periodo di tempo tra agosto 2008 e giugno 2009, è dedicata a signore e donnine varie. Berlusconi diventa un leader 'azzoppato', un leader moderato che non potrà mai più cavalcare temi come quelli difesi dai cattolici nel Family day. (LE INTERCETTAZIONI)

Ti nomino ministra Dopo le mogli, le veline, le sconosciute e le prostitute, l'altra categoria che completa la galassia rosa di Berlusconi sono le signore che lo accompagnano nella sua avventura politica. Si dividono in due gruppi: le assistenti alla Mity Simonetto, come Marinella Brambilla, Deborah Bergamini (oggi deputata) e Francesca Impiglia, che lo accudiscono dalla mattina alla sera, e quelle che Silvio il pigmalione ha voluto trasformare, dal nulla, in donne di Stato. Le frecciate sulle ministre Mara Carfagna ("Se non fossi sposato, ti sposerei" le sussurrò), Michela Brambilla e Mariastella Gelmini si sono moltiplicate, ma di sicuro la loro scalata al potere è stata favorita dal miglior talent-scout sulla piazza.

Deve ringraziare Berlusconi pure Elvira Savino, deputata eletta Miss Montecitorio, la deputata Nunzia De Girolamo da Benevento, le neo-europarlamentari Barbara Matera e Licia Ronzulli, mandate a far leggi a Bruxelles, la bella Gabriella Giammanco, inserita nelle liste bloccate. Maschilista e seduttore d'accatto per le radical-chic di sinistra, generoso e geniale per Francesca Pascale, 25 anni, lanciata sulla ribalta dopo aver fondato con altre giovani napoletane il comitato 'Silvio ci manchi'.

Ecco, il Cavaliere sa che almeno con loro può stare tranquillo. "Non mi tradiranno mai, mi devono tutto", sostiene. Berlusconi può contare davvero su di loro. Almeno fino al prossimo scandalo.

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