La raccolta di firme ha raggiunto l'obiettivo: in primavera gli italiani potrebbero essere in condizione di abrogare la legge Calderoli. Ma sarà un percorso a ostacoli e la Casta farà di tutto per evitare il voto

Via il Porcellum, Yes We Can

Con la raccolta delle 500mila firme ormai giunta a conclusione, il referendum per l'abrogazione del Porcellum è un passo più vicino. Le mobilitazioni tra banchetti nelle piazze, i dibattiti e l'attivismo sul web hanno compiuto il loro dovere, anche se la convocazione alle urne è ancora lontana e deve prima passare il vaglio di Cassazione e Consulta, non senza qualche rischio nel suo cammino. Per venire a capo di tutti gli elementi principali di questa campagna referendaria, della posizione dei partiti, dei tecnicismi nascosti tra le righe, 'l'Espresso' ha realizzato una breve guida per punti.

Cosa prevede il quesito del referendum anti porcellum, per cui si stanno raccogliendo le firme?

Il comitato referendario sta raccogliendo le firme per due differenti quesiti (www.firmovotoscelgo.it/pdf/scheda_tecnica.pdf) che hanno però lo stesso obiettivo: eliminare la legge Calderoli e tornare al Mattarellum. Il primo quesito, più breve, chiede l'abrogazione totale della legge Calderoli (conosciuta come Porcellum). Il secondo quesito, più lungo, chiede invece l'abrogazione di alcuni specifici articoli della legge elettorale che hanno sostituito la precedente norma (il Mattarellum). "Abbiamo confezionato due quesiti diversi nel metodo – spiega Andrea Morrone, presidente del comitato referendario, a L'Espresso - ma il loro scopo è lo stesso".

Perché il comitato vuole cambiare la legge?
"In un momento drammatico come questo, con il Governo italiano commissariato dall'Europa, il Paese ha più che mai bisogno di un Parlamento pienamente rappresentativo, capace di prendere decisioni impegnative ma condivise da tutti – spiega il Comitato Referendario in una nota - Affidando la nomina dei parlamentari a pochi capipartito, la legge elettorale che chiamiamo Porcellum li ha separati dai cittadini, facendoli apparire come una casta di privilegiati. Vogliamo impedire che la "legge porcata" sporchi anche il prossimo Parlamento: lo dicono in troppi da 6 anni, ma il porcellum è ancora lì".

Quante firme servono?
Per il referendum servono 500mila firme valide. Per essere sicuri, i comitati promotori cercano sempre di raggiungere un margine di sicurezza tra le 50 e le 150mila firme aggiuntive. Il comitato anti porcellum ha fissato l'obiettivo a quota 700mila, in parte per ragioni di sicurezza, in parte per lanciare un segnale di forza.

E dopo le firme?

Le firme depositate entro il 30 settembre vengono controllate dall'ufficio nazionale centrale della Cassazione e poi la Consulta verifica l'ammissibilità dei quesiti. Entro il 15 dicembre ci sarà la convalida della Cassazione, mentre la definitiva pronuncia della Corte Costituzionale dovrà essere emessa entro il 20 gennaio.

La Consulta approverà i quesiti?
Una risposta certa la potrà fornire solo la Corte Costituzionale, ma il dibattito sulla legittimità dei quesiti è molto acceso nell'ambiente giuridico. I motivi sono spiegati sotto.

Se il Porcellum viene abrogato, che succede?
L'obiettivo del comitato referendario è il ritorno alla legge elettorale Mattarella del 1993. Tuttavia nell'ambiente giuridico è aperto il dibattito sulla "reviviscenza" della norma, cioè sulla possibilità che abrogando una legge ritorni automaticamente in vigore quella precedente. "Le discussioni su questo punto sono in realtà molto più politiche che tecniche – spiega a L'Espresso Augusto Barbera, professore di diritto costituzionale all'Università di Bologna e membro del comitato referendario – Anche al momento del referendum sulla preferenza unica ci furono giuristi che sostennero l'incostituzionalità della norma perché penalizzava gli analfabeti". Posizione ripresa anche da Andrea Morrone, presidente del Comitato: "Se si guarda la storia passata si capisce che chi vuole contrastare un referendum non lo fa mai nel merito – spiega a L'Espresso – ma avanzando ragioni tecniche. Il manifesto per questo referendum lo hanno firmato 65 costituzionalisti, quindi buona parte della cosiddetta accademia è concorde nel ritenere valida la formulazione dei quesiti".

Che differenza c
'è tra Porcellum e Mattarellum?
Il Mattarellum era un sistema misto a prevalenza maggioritaria (3/4 maggioritario, 1/4 proporzionale), il Porcellum prevede invece un proporzionale con soglie di sbarramento e premio di maggioranza. Nel Mattarellum è possibile esprimere la propria preferenza per il candidato al seggio uninominale; nel Porcellum le liste sono bloccate, stilate dal partito e la preferenza non esprimibile. "Ogni sistema elettorale prevede vantaggi e svantaggi, altrimenti nel mondo non ce ne sarebbero oltre 500 diversi – spiega Barbera – Secondo noi però i vantaggi del Matterellum sono nettamente maggiori, anche se questa legge presenta le sue storture".

Cosa è successo dall
'inizio della raccolta firme? Anche se il referendum non è stato neppure convocato, alcuni conseguenze si sono già innescate. "Ci sono almeno tre vittorie che abbiamo conquistato – spiega Morrone – Abbiamo riaperto il dibattito sulla legge elettorale, abbiamo spinto il Pd a presentare una sua proposta di riforma e abbiamo portato anche il Pdl e la maggioranza a prendere una posizione contro questa legge"

Quando si terrà il referendum, se i quesiti saranno accettati?

La legge 352 del 1970 prevede che la data del referendum debba essere stabilita in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno.

A che elezioni si applica la legge elettorale protagonista del referendum?
Solo all'elezione dei componenti di Camera e Senato.

Che succede se intanto cade il Governo?
Se il Governo dovesse cambiare, ma senza il ricorso alle elezioni anticipate, l'iter referendario non subirebbe modifiche. In caso di elezioni anticipate però, il referendum verrebbe sospeso. La legge 352 prevede infatti che "Nel caso di anticipato scioglimento delle Camere o di una di esse, il referendum già indetto si intende automaticamente sospeso". L'iter referendario riprenderebbe solo dopo 365 giorni dalla data delle elezioni. La presenza di un referendum potrebbe inoltre modificare non poco le sorti delle Camere, come spiega Morrone: "Se cade il Governo non è detto che si vada al voto. Con il referendum in programma il Presidente della Repubblica potrebbe avere un appoggio in più per giustificare la creazione di un esecutivo tecnico che possa varare una nuova legge elettorale che prosegua nel solco dettato dal referendum".

Cosa può fare la politica per stoppare il referendum?
In caso di decisione favorevole della Consulta, il referendum potrebbe essere sospeso da elezioni anticipate, e diversi esponenti del centrodestra hanno già manifestato la propria preferenza per un ritorno alle urne con una legge favorevole (il Porcellum) rispetto al Mattarellum. Oltre all'incognita dello scioglimento delle Camere, il referendum potrebbe essere annullato dall'approvazione di una nuova legge elettorale. "Questa però dovrebbe essere in linea con quanto chiesto dal quesito – spiega Morrone – altrimenti la Consulta non annullerebbe il referendum". Una scena che si è già vista in occasione della moratoria anti-nucleare che nelle intenzioni di B. avrebbe dovuto "stoppare" il referendum sull'energia atomica e che invece non ne ha impedito lo svolgimento.

Quali sono i partiti favorevoli al referendum?

Si sono mobilitati per la raccolta firme l'Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Pli, Unione Popolare e la Rete dei Referendum. A questi va aggiunta la corrente di Arturo Parisi "Democratici" del Partito Democratico (conosciuta anche come l'asinello).

Il Pd è pro o contro?
Nonostante nel comitato referendario ci siano i democratici dell'asinello, e nonostante una buona parte delle firme sia stata raccolta in occasione delle feste democratiche, la posizione ufficiale del Partito è di assecondare il quesito ma non di sponsorizzarlo.

Il centrosinistra, messi da parte i distinguo del Pd, è unito nell
'appoggiare il referendum?
No. La federazione della sinistra ha espresso la propria contrarietà a questo referendum, manifestando la propria preferenza per il quesito Passigli che prevedeva un ritorno al proporzionale. "La Federazione della Sinistra è contraria alla legge Calderoli – spiega una nota sul sito - e propone un sistema elettorale di impianto proporzionale. Per questo aveva aderito ai referendum promossi da Passigli, in particolare per l'abolizione del premio di maggioranza". Anche i radicali, per voce di Marco Pannella, si sono espressi contro la raccolta firme. "Il modo migliore per far restare questo Porcellum è votare questo referendum – ha dichiarato il leader radicale - E questo sembra il frutto di una poco nobile gaglioffaggine, malafede, doppiezza, o di ignoranza".

Qual è la posizione di Pdl, Lega e Terzo Polo ?
Pdl e la Lega sono contrarie al referendum, anche se non mancano le posizioni di rottura interne. L'avanzare della raccolta firme ha infatti portato il segretario Pdl Alfano a rilanciare i piani per la riforma elettorale, mentre alcuni esponenti veneti (leggi) del Pdl si sono espressi a favore della raccolta firme, in netto contrasto con la linea del partito che quella legge ha scritto e approvato. Spaccatura anche nel Terzo Polo: l'Udc preferisce le vie parlamentari per la riforma, mentre Fli sostiene il referendum e in alcune città ha organizzato anche dei banchetti per la raccolta firme.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Stati Uniti d'Europa - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 11 luglio, è disponibile in edicola e in app