A gennaio Napoli ha fatto più raccolta differenziata di Roma: 26,1 per cento contro 25,6. Una differenza piccola, ma il dato ha del clamoroso. "L'Espresso" ha chiesto alle due municipalizzate, Ama ed Asia, le statistiche sulla raccolta differenziata di gennaio, scoprendo che per la prima volta nella storia la città simbolo della malagestione della monnezza ha fatto meglio della capitale: dopo la cura di Raphael Rossi (poi silurato da Luigi De Magistris) e del suo sostituto Raffaele Del Giudice il tasso percentuale di Napoli è arrivato al record cittadino ("Forse addirittura qualcosina di più del 26,1, stiamo facendo gli ultimi calcoli", chiosa il vicesindaco Tommaso Sodano), mentre Roma è inchiodata al 25,6 per cento.

A gennaio a Roma l'indifferenziata è stata infatti pari a 104.300 tonnellate, mentre la raccolta differenziata, tra quella presa dall'Ama e le quantità raccolte da terzi, s'è fermata a 35.877 tonnellate. "La stima deve ancora essere certificata, ma le cifre possono variare di pochi millesimi", spiegano dall'Ama.

"Roma non farà la fine di Napoli", ripete spesso Gianni Alemanno. Ora scopriamo che può fare anche di peggio. Non sappiamo se la notizia farà gioire i partenopei o getterà nello sconforto i romani. Di certo il soprasso segnala - insieme al degrado generale e all'impasse sulla nuova discarica post-Malagrotta (il sito non è ancora stato scelto, ma la procura sta già indagando) - che sul tema rifiuti l'amministrazione capitolina e la Regione Lazio in questi anni hanno fatto davvero poco.

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