La sparata sui suoi figli trattati "come gli ebrei" durante il nazismo è solo l'ultima dichiarazione di una lunga serie di ambiguità su nazismo, fascismo e Mussolini. Ecco una breve raccolta per quelli che parlano di una semplice "gaffe"

Silvio Berlusconi e Adolf Hitler, la storia infinita

L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha appena confidato a Bruno Vespa per l'immancabile libro di fine anno che lui è un perseguitato, e che i suoi figli si sentono "come le famiglie ebree durante la dittatura di Hitler". Proprio così, ha accostato umori e destini della prole - intenta a gestire patrimoni miliardari, rincorrere Dudù e litigare con Galliani sugli insuccessi della squadra di famiglia - con quelli di chi è dovuto passare per persecuzioni su vasta scala e campi di concentramento. Parole agghiaccianti, che stanno generando la dovuta ondata di sdegno.
E c'è pure chi lo difende. "Silvio non è antisemita, mamma Rosa salvò una ragazza ebrea", ha dichiarato l'ex parlamentare Pdl Fiamma Nirenstein. Sarà sicuramente così, sta di fatto che in questi 20 anni le gaffe berlusconiane riguardanti la tragedia del nazifascismo non sono mai venute meno. “Gaffe”, per usare un eufemismo, che abbiamo raccolto per voi.

Berlusconi, nel nuovo libro di Bruno Vespa (6 novembre 2013):
"I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso".

A Milano, proprio durante il Giorno della Memoria (27 gennaio 2013):
"Il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene".

Durante la presentazione di un libro di Bruno Vespa (14 dicembre 2011):
"Sto leggendo in questi giorni le lettere di Benito Mussolini e Claretta Petacci. Aveva ragione quando diceva che non è difficile governare gli italiani, ma è inutile... La sua una dittatura? Beh, diciamo che era una democrazia minore".

Ad Atreju, davanti alla platea dei giovani del Pdl, pensa bene di raccontare questa simpatica barzelletta... (12 settembre 2010):
“Mi hanno raccontato una barzelletta su Hitler, ve la racconto anche se sarò criticatissimo: vengono a sapere che Hitler è ancora vivo, lo cercano, lo trovano in un paese sconosciuto nelle Ande: 'Fuhrer, devi tornare! La democrazia ha fallito! Ti aspettano tutti!', insistono per giorni ma lui dice sempre di no. Alla fine si convince e fa: 'Ok, torno, ma ad una sola condizione: la prossima volta, cattivi eh!'".

Vertice Ocse a Parigi (27 maggio 2010):
"Oso citarvi una frase di colui che era considerato come un grande dittatore, Benito Mussolini: 'dicono che ho potere, ma io non ho nessun potere, forse ce l'hanno i gerarchi, ma non io. Io posso solo decidere se far andare il mio cavallo a destra o a sinistra, ma nient'altro'... Lo stesso succede a me".

Barzelletta raccontata durante la campagna elettorale del 2008, incontrando l'associazione "Amici ebrei in Libia":
"Un ebreo va dal suo rabbino e gli dice: 'Devo confessarti che durante la guerra ho nascosto una persona'... 'Bravo', è la risposta del rabbino. 'Sì', lo interrompe l’ebreo, 'ma gli ho fatto pagare mille dollari al giorno'. 'Così tanto? Vabbè, comunque ti assolvo'. 'Grazie, ma secondo te', aggiunge l’ebreo, 'ora gli devo dire che la guerra è finita?'".

Discorso per il Giorno della Liberazione, ad Onna, luogo simbolo del terremoto (25 aprile 2009):
"Il 25 aprile diventi la Festa della Libertà".

Barzelletta durante un comizio (17 gennaio 2009):
"Un kapò all'interno di un campo di concentramento dice ai prigionieri che ha una notizia buona e un'altra meno buona. Quello dice: 'metà' di voi sarà trasferita in un altro campo. E tutti contenti ad applaudire... La notizia meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va da qui in giù..." (segue gesto con la mano per indicare la parte che dal bacino va ai piedi...).

Ai giovani di An, sul noto gerarca fascista (12 settembre 2008):
"C'è stato un periodo in cui il colonizzatore Italo Balbo fece cose egregie, cose buone".

All'Assemblea Confesercenti, a Roma (28 maggio 2006):
"Mussolini aveva i nuclei delle camicie nere: io, secondo i giornali che sono i sottotappeti della sinistra nostra all’estero, avrei i nuclei delle veline. Grazie a Dio, un po' meglio... Mi sembra un po' meglio...".

Pm peggio del fascismo (26 gennaio 2004):
"Il fascismo è stato meno odioso dell'odierna burocrazia dei magistrati che usano la violenza in nome della giustizia".

Intervista al settimanale inglese "The Spectator" e "La voce di Rimini" (11 settembre 2003):
"Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino".

Al Parlamento Europeo risponde alle critiche del capogruppo socialista Martin Schulz (2 luglio 2003):
"Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La proporrò per il ruolo di Kapò. Lei è perfetto".

Sul set di "Porta a Porta", duetto con Bertinotti (7 ottobre 2000):
Bertinotti: "I fratelli Cervi furono uccisi dai fascisti". Berlusconi: "Sarò felicissimo di andare a trovare papà Cervi, nobilissima figura che ha tanto sofferto". Bertinotti: "Presidente, papà Cervi è morto da tanto tempo e i fratelli Cervi furono uccisi nel ’43".

Su Fabio Mussi, allora presidente deputati Pds (16 ottobre 1997):
"A me Mussi è davvero simpatico, ha una faccia che è metà quella di Hitler e metà quella di un salumiere gioviale".

A "Fatti e Misfatti", Italia1, Mussolini molto meglio di Prodi (16 novembre 1996):
"Mussolini è stato un protagonista di vent'anni di storia nel bene e soprattutto nel male. Prodi è casomai un protagonista, una comparsa, delle cronache di questi ultimi mesi, quindi non si può nemmeno lontanamente immaginare un paragone tra i due uomini".

Al "Washington Post" (28 maggio 1994):
"In una certa fase Mussolini fece cose buone, un fatto confermato dalla storia".  

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