Con il 52,01 delle preferenze è il candidato del Partito Democratico per la presidenza della Campania. Aspre le polemiche della vigilia. Roberto Saviano: 'Non andate a votare'

Vincenzo De Luca è il candidato del Pd per la poltrona di presidente della Regione della Campania.

Non ci sono ancora dati ufficiali comunicati formalmente alla stampa, ma la vittoria di  De Luca a è arrivata con circa 12mila voti di differenza su Andrea Cozzolino, avendo raccolte 77.830 preferenze, cioè il 52,01 per cento di quelle dei votanti, contro i 65.800 dell’europarlamentare, pari al 43,97 per cento. Per Marco Di Lello, terzo sfidante, 6016 voti, ossia il 4,02 per cento. A Napoli e provincia, De Luca ha totalizzato 27.102 preferenze, nel salernitano 30.643; per Cozzolino, rispettivamente, 30.745 voti e solo 11.255 .

Il sindaco di Salerno - recentemente dichiarato decaduto dal tribunale - è arrivato intorno a mezzanotte nella sede regionale del partito a Napoli: «Sarà una rivoluzione democratica per un profondo e radicale cambiamento della Campania. Non sarà una passeggiata, ma siamo fiduciosi. Sono certo che Napoli e la Campania possono essere trainanti per l'Italia», ha detto De Luca.
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Queste campane saranno ricordate come le primarie delle polemiche. Le ultime, quelle generate nella immediata vigilia da Roberto Saviano che ha scosso il Pd aggiungendo altro sale sulle ferite aperte. Un pugno nello stomaco, l'affondo postato dall'autore di Gomorra sul suo profilo Facebook nella tarda serata di sabato, con lo scrittore napoletano che ha invitato a disertare le urne a poche ore dal voto , dopo quattro rinvii, in oltre 600 seggi. «Domani alle primarie del Pd in Campania - aveva spiegato lo scrittore in un video - non andate a votare. Questo il mio consiglio».
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Per Saviano, i candidati (Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino per il Pd e Marco Di Lello, per il Psi) sono «espressione della politica del passato. Queste elezioni saranno determinate da voti di scambio». Chiare le ragioni dell'appello: «Pacchetti di voti - ha aggiunto Saviano - sono pronti ad andare all' uno o all'altro candidato in cambio di assessorati. In più saranno determinanti gli accordi con Cosentino. Sino a quando non esisteranno leggi in grado di governarle, le primarie saranno solo scorciatoie per gruppi di potere. Non legittimiamole, non andate a votare».

Il video-appello era stato subito rilanciato da Beppe Grillo sul suo blog. Polemica la reazione dell'inventore delle primarie Arturo Parisi: «Da Saviano mi attenderei denunce precise su fatti circostanziati e non solamente ipotetici». «Ottima affluenza, 40 mila nelle Marche e 160 mila in Campania, alle nostre primarie. È un segno importante della validità di questo strumento che qualcuno vorrebbe frettolosamente archiviare», ha sottolineato in serata Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd.