Sì a nuove assunzioni ma sì anche alla fusione tra i dipendenti dei due rami del Parlamento. Pur con la legislatura agli sgoccioli, i vertici di Camera e Senato hanno infine recuperato, dalle rovine del 4 dicembre, il progetto di unificazione delle due amministrazioni che era stato legato alla riforma costituzionale.
Adesso i due uffici di presidenza, all’unisono, hanno dato il via libera al testo che era stato messo a punto l’anno scorso, quando si pensava che il Senato stesse lì lì per sparire.
Mugugni dai dipendenti e soprattutto dai sindacati. C’è chi già avverte che il rischio può essere quello dell’incostituzionalità: con la bocciatura del referendum il bicameralismo perfetto è infatti rimasto invariato, e con esso l’autonomia di ciascuna Camera (che dal ruolo unico viene invece intaccata).
Politica
22 maggio, 2017Il piano per contenere i costi attraverso la fusione dell'amministrazione delle due Camere va avanti. Ma dopo il no al referendum c'è chi sostiene sia incostituzionale
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