Nel gran profluvio di candidati-ex portavoce e candidati-ex ufficio stampa che queste elezioni portano con sé, da Isabella Votino (Maroni) a Alessio Pasquini (Grasso), particolare effetto ha suscitato a Palazzo (fuori non sanno chi sia) la presenza tra i nomi che corrono per il Senato (proporzionale nel Lazio1) di una signora di nome Stefania Profili.
Da secoli segretaria particolare ?del mai domo Renato Brunetta, ?in ultimo fida scudiera nel quinquennio da capogruppo della Camera, Profili veniva riappellata il “Cerbero” da colleghi e sottoposti per via di una speciale morbidezza dimostrata nel trattare amici e nemici. A dicembre, giusto in chiusura di legislatura, si era fatta amare per la delicatezza di aver comunicato a circa un quarto della forza lavoro del gruppo azzurro, cioè sette persone su oltre trenta, che i loro contratti brevi, brevissimi (uno, due, sei mesi) non sarebbero stati rinnovati. Il tutto alla vigilia di Natale, peggio di una novella di Dickens. Ovvio che, tra i messi alla porta, non ci fosse ?la figlia di Profili, che lavora al gruppo dove si occupa dei social, così come un’altra che è parente acquisita di Brunetta in persona (è cugina della moglie).
Si è detto sul momento che mancavano i soldi per pagare tutti, faccenda curiosa visto ?il numero di deputati, ma abbastanza inverificabile ?(il rendiconto di Fi alla Camera ?è custodito molto, molto bene). Nel frattempo, comunque, Profili è stata promossa candidata, diversamente dall’omologa ?al Senato, braccio ombra di Romani, che si dice abbia rifiutato per timor di fare (che esagerazione) ?la figura della raccomandata.