Matteo Salvini, un mese da senatore senza andare mai in Senato
Il leader della Lega è stato presente solo al voto di fiducia del governo Conte due. Poi è sempre stato “in missione” per i suoi eterni tour elettorali in Calabria e in Umbria
di Mauro Munafò
7 ottobre 2019
AGF-EDITORIAL-2603527-jpgPassare da ministro dell'Interno che non va mai al ministero, a senatore che non va mai al Senato deve essere stato un processo naturale per Matteo Salvini. Sì, perché a un mese dalla nascita del governo Conte 2 il non più titolare del dicastero dell'Interno a Palazzo Madama si è visto davvero poco: praticamente mai.
Anche se non ha più una scrivania al Viminale, Salvini ha deciso infatti di continuare a girare l'Italia in perenne campagna elettorale proprio come ai tempi del governo Conte. Lasciando il suo scranno al Senato in balia della polvere. Come dimostra queste breve cronologia della sua vita da senatore.
Il “Capitano” inizia bene, presentandosi il 10 settembre al voto di fiducia al Senato del governo Conte 2, tenendo un discorso e annunciando il voto contrario del suo partito. Certo, il voto di fiducia è una data da non perdere, politicamente e mediaticamente troppo importante per essere “bucata”.
Non altrettanto si può dire per le votazioni di routine del Senato che, non a caso, vengono sistematicamente disertate dal leghista. Il 24 settembre ad esempio ci sono in totale 19 votazioni, tra cui una legge per la “valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale”. Salvini in Aula non c'è, risulta “in missione”. Stesso copione il giorno dopo, 25 settembre. Al Senato ci sono una quarantina di votazioni, ma Salvini ancora una volta non c'è perché “in missione”.
La definizione di “senatore in missione” indica, come spiega il regolamento del Senato: «I Senatori assenti per incarico avuto dal Senato, i quali pertanto non vengono computati ai fini della determinazione del numero legale». Un termine che dovrebbe quindi giustificare assenze motivate da ragioni istituzionali o per incarichi legati al lavoro dell'Aula o della Commissione ma che negli anni a causa ha finito per includere al suo interno più o meno qualsiasi casistica politica. Per due motivi molto semplici: il parlamentare in missione non si vede decurtata la diaria e non va ad aumentare il proprio numero di “assenze”. Schermata-2019-10-04-alle-12-41-08-png Basta però scorrere la pagina Facebook di Salvini per conoscere i luoghi delle missioni del senatore. Il 24 settembre è a Cosenza per inaugurare una sede provinciale della Lega e incontrare gli elettori. Il 25 settembre è invece in Umbria per due incontri legati alla prossima campagna elettorale delle regionali. Schermata-2019-10-04-alle-12-40-45-png Non va meglio poi con l'impegno in Commissione. Matteo Salvini è stato curiosamente assegnato alla terza commissione del Senato “Affari esteri ed emigrazione” che di recente si è riunita soltanto il 2 ottobre per circa un'ora e mezza nel pomeriggio. Quel giorno Salvini in Senato ci va, ma solo la mattina per presentare alla stampa una proposta di legge sul 5 x mille alle forze dell'ordine. Nel pomeriggio, mentre la Commissione si riunisce, si trova infatti nella redazione del Corriere dell'Umbria per un'intervista sulle elezioni regionali. La Commissione, secondo il calendario disponibile sul sito del Senato, si riunirà poi la mattina di martedì 8 ottobre e ancora una volta dovrà fare a meno di Salvini che in quelle ore, come testimoniano le locandine sui suoi social sarà in tour in Umbria, tra Terni e la provincia. Schermata-2019-10-07-alle-12-18-46-png