
Bocci è numero uno in Toscana ?dei fondi Azimut e amico del pisano Andrea Bocelli. Oltre a occuparsi dei treni per Lourdes come presidente dell’Unitalsi, lo sfidante ha un fratello nella confindustria locale ed è stato designato dalla plenipotenziaria regionale di Matteo Salvini, Susanna Ceccardi. A ben guardare Bocci ha poco in comune con la tumultuosa sindaca leghista di Cascina (Pisa) ?e molto da condividere con il gruppo di Matteo Renzi al quale è stato ?vicino per anni.
Sia Bocci, benedetto dalla visita in città del vicepremier lunedì primo aprile, sia Nardella puntano al consenso di un elettorato che nella Toscana di tradizione massonica e comunista non sempre ha avuto vita facile. Il sindaco in carica è in ottimi rapporti con Francesco Neri, presidente regionale della Compagnia delle opere, il braccio imprenditoriale di Comunicazione e liberazione. La moglie di Nardella, Chiara Lanni, lavora all’istituto San Giuseppe, scuola primaria e secondaria dell’area Cdo. Lo stesso sindaco frequenta il Meeting ciellino dove nel 2017 si era fatto notare per un infelice Allahu akbar gridato al collega veneziano ?Luigi Brugnaro.
La concorrenza nel mondo cattolico e l’erosione di Potere al popolo (Pap), che presenterà l’attivista venuta dalla Sierra Leone Antonella Bundu, sorella del pugile Leonard, non esauriscono i problemi del centrosinistra che dovrà fare i conti con la scontentezza della periferia, dove Salvini ha tenuto il suo comizio pro Bocci, e dell’area metropolitana, sempre più penalizzate dalla vocazione turistica della città.
Il 30 marzo si è svolta la manifestazione contro l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. Oltre a una sessantina di comitati e associazioni e alla rappresentanza studentesca del polo universitario di Sesto, che ospita anche il Cnr, hanno aderito quattro sindaci del Pd (Campi Bisenzio, Carmignano, Prato, Poggio a Caiano), uno di Sinistra italiana (Sesto Fiorentino) e uno di Mdp (Calenzano), tutti contrari alla nuova pista e alla nuova aerostazione fortemente volute dal democrat Nardella e dal governatore Enrico Rossi (Mdp).
I sei sindaci hanno presentato ognuno un ricorso al Tar sul progetto di Peretola, che ha ricevuto ben 141 prescrizioni (richieste di revisione) dal ministero dell’ambiente. Un settimo sindaco, Alberto Cristianini di Signa (Pd), esita ancora su come schierarsi. Gli hanno promesso una strada nuova per decongestionare il traffico di afflusso alla città, se lui si prende il lago di Peretola, preziosa area umida dove oggi i fenicotteri si riposano dalle fatiche migratorie a pochi metri dagli aerei del Vespucci. Ma la politica ?del do ut des il 26 maggio potrebbe non bastare.