Le prime rilevazioni forniscono già un perimetro dentro il quale potrebbe muoversi la nuova creatura dell'ex sindaco di Firenze

Quanto vale il nuovo partito di Renzi? In attesa di misurazioni più precise, quando si conoscerà meglio la natura dell’operazione, è possibile iniziare a delimitare il campo, provando a capire quanta della centralità politica e parlamentare riconquistata da Matteo Renzi si rifletta sul consenso nell’opinione pubblica.

La leadership di Renzi rimane polarizzante, divisiva presso l’elettorato italiano. Il sondaggio condotto da Quorum/YouTrend per Sky TG24 alla fine della crisi di governo metteva in evidenza un livello di fiducia del 14,6%, dato ben inferiore a quello di tutti gli altri leader testati (Salvini al 31,9%, Zingaretti al 24,4%, Di Maio al 25,7%, mentre Conte svettava al 53,4%). Un gradimento personale molto basso, confermato anche da altre rilevazioni, del quale non si può non tenere conto.

null
Matteo Renzi, storia dell'uomo nuovo finito a vivacchiare nella palude
23/9/2019
D’altra parte, la popolarità di Renzi risultava modesta persino all’interno dell’elettorato Pd (appena il 44%). Per avere una pietra di paragone con gli altri leader, Salvini era al 95% tra i leghisti, Di Maio all’82% tra i cinquestelle, Zingaretti al 76% tra i dem.

Partendo da un simile livello di fiducia, è realistico immaginare che il nuovo movimento renziano possa collocarsi tra il 3 e il 5% dei consensi a livello nazionale. Un potenziale che a una prima analisi apparirebbe limitato, è vero, pericolosamente vicino alle soglie di sbarramento - il 3% nel Rosatellum, il 4% nel proporzionale in vigore per le Europee -. Un bacino che però potrebbe rivelarsi determinante nei futuri equilibri politici e parlamentari se il sistema elettorale andrà, come molti si attendono, nella direzione di una proporzionalizzazione.

Se Renzi non deve commettere l’errore di sopravvalutare il proprio consenso nel Paese - la sua figura è ancora molto logorata dal biennio di governo e dal referendum costituzionale perso -, i suoi avversari e interlocutori non dovranno compiere l’errore opposto, sottovalutando il peso di un’operazione che sembra già oggi determinante per la tenuta del governo Conte, e che potrebbe risultare l’ago della bilancia anche nella prossima legislatura, sistema elettorale permettendo.