L'ex governatore, che ha scontato una condanna per favoreggiamento alla mafia, nominato coordinatore siciliano dello Scudocrociato: «Apro una scuola di formazione politica. Ma dico basta alla ricerca del consenso con lo scambio»

E se la Democrazia Cristiana rinascesse dalla Sicilia? «D’altronde, in quale altra regione se non in quella di Don Luigi Sturzo potrebbe risorgere», dice con un pizzico d’orgoglio Salvatore Cuffaro, l’ex governatore di Sicilia che dopo aver scontato una condanna per favoreggiamento alla mafia e qualche anno di silenzio torna sulla scena portando in dote proprio il simbolo della Dc con la scritta Libertas: «Sono stato nominato commissario della Dc in Sicilia da Renato Grassi, che insieme ad Alberto Alessi e Luigi Fontana ha il simbolo della Democrazia cristiana. E voglio far risorgere questo grande partito proprio dalla Sicilia, dalla mia scuola politica che vede già 250 ragazzi iscritti per formarsi e creare una nuova classe dirigente - dice Cuffaro - sbaglia chi, come il mio amico Gianfranco Micciché, non crede in un grande partito moderato: io sento la gente e capisco che invece c’è uno spazio enorme per i moderati e noi possiamo riprendercelo».

Fa sul serio l’ex governatore, che ha appena lanciato sui social la pagina “Liberi e forti” con tanto di simbolo dello Scudocrociato. Perché è a Cuffaro che Grassi e gli altri reduci democristiani hanno affidato il compito di questo ritorno al futuro. Nella sua “scuola politica” l’ex presidente della Regione Siciliana sta coinvolgendo Marco Follini, Pier Ferdinando Casini, Ciriaco De Mita: «Faremo lezioni online perché purtroppo il Covid impedisce incontri pubblici, ma io ero già pronto ad affittare teatri con 700 posti per iniziare la nostra scuola». 

Totò insomma torna sulla scena sognando di lanciare la nuova Dc: «Una Democrazia cristiana un po' diversa da quella che abbiamo conosciuto noi - dice - per essere chiari: non possiamo più riproporre un metodo di raccolta del consenso legato allo scambio, ai favori e ad altro. Per carità, oggi il voto di scambio è diventato industriale, penso al reddito di cittadinanza che io sostengo con forza tra l’altro. Ma i giovani sono cambiati, sono tornati a volere ideali alla base di un progetto politico e sono convinto che il pensiero di Don Luigi Sturzo sia ancora attualissimo».

L’ex governatore però resta interdetto dai pubblici uffici nonostante abbia scontato la condanna per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra (rivelò alcune indagini della Dda allora in corso). Potrebbe però chiedere ai giudici la riabilitazione per tornare a candidarsi in prima persona: «Assolutamente no - dice - penso che un politico come me debba fare i conti con la condanna che ha ricevuto anche se l’ha scontata e può tornare in società: non chiederò alcuna riabilitazione proprio perché voglio evitare che qualcuno pensi che sto costruendo la nuova Dc per essere eletto. No, io sarò una sorta di guida per una nova classe dirigente».

Cuffaro aveva organizzato anche un mega convegno per far nascere la Democrazia cristiana, la data scelta era il 24 dicembre, vigilia del Natale: «Quale data migliore - dice - ero pronto, anzi sono pronto, a coinvolgere tremila persone per questa “nascita". Ma il Covid ci sta frenando. Comunque il percorso è avviato,  la nuova Dc rinascerà e sarà la casa dei tanti moderati che oggi vagano da un partito all’altro».