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A breve il responsabile regionale dei pentastellati Di Paola incontrerà la candidata e poi vedrà Conte: un sondaggio spinge i grillini a rompere l’asse con i dem nell’Isola
di Antonio Fraschilla
Il giorno della presentazione dei simboli sembrava la firma su un’alleanza che ormai aveva retto solo in Sicilia: quella tra Movimento 5 stelle e Partito democratico. Ma proprio dai simboli consegnati è nata la scintilla che potrebbe portare a una clamorosa rottura, considerando che le candidature per le regionali si presentano il 25 agosto e quindi c’è tempo per disfare tutto.
Sembra un paradosso, ma è così: a far saltare il banco potrebbe essere stata la scelta del Pd di inserire nel proprio simbolo il nome della candidata governatrice Caterina Chinnici. Per i 5 stelle l’ennesima forzatura voluta dal Pd per identificare la candidata con il partito di Letta. «Doveva essere una candidatura super partes, così non lo è più», dicono dai vertici del Movimento, a maggior ragione dopo alcune notizie trapelate dai dem che darebbero la Chinnici candidata anche nelle liste del Pd come capolista in più province: «Ma così diventa la candidata dei dem, e noi cosa diciamo ai nostri? Per giunta in una situazione anomala, che ci vede contro a livello nazionale?»
Questo sarebbe solo il casus belli, perché da tempo la base 5 stelle spinge per rompere anche in Sicilia, considerando tra l’altro che si vota lo stesso giorno delle Politiche con una campagna elettorale che Giuseppe Conte ha incentrato anche contro i dem, dopo la rottura a Roma dell’alleanza. Tanto che Conte non sarebbe per nulla contrario a far saltare il tavolo nell’isola, dopo che le primarie aperte tra dem, grillini e sinistra avevano visto vincere l’eurodeputata figlia del magistrato ucciso dalla mafia. Inoltre a Roma nella sede dei 5 stelle circola un sondaggio che darebbe il Movimento in Sicilia tra il 18 e il 20 per cento se si presenta da solo, mentre in alleanza con i dem scenderebbe di diversi punti.
La tentazione di far saltare il tavolo quindi c’è ed è importante: l’unica remora, si fa per dire, è che poi i 5 stelle dovrebbero spiegare anche ai propri elettori che preferiscono spianare la strada ad un centrodestra che ha rispolverato il nome di Renato Schifani, uno dei simboli della politica berlusconiana contro la quale in Sicilia il Movimento ha fatto anni di battaglie.
Nei prossimi giorni il responsabile regionale del Movimento, Nuccio Di Paola, vedrà la candidata Chinnici. Poi parlerà con Conte. Tra i dirigenti regionali e nazionali in queste ore le bocche sono cucite. E già questo è più di un segnale che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Per il Pd si aprirebbe poi una doppia grana: non solo elettorale, considerando che senza 5 stelle e solo con la sinistra non è più competitivo, ma anche tecnica. La Chinnici senza i 5 stelle potrebbe fare anche un clamoroso passo indietro, lasciando i dem con il simbolo che invece ha il suo nome. Un disastro insomma.