Le risposte ai nostri quesiti di Caterina Licatini, candidata alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Sicilia 01 come capolista di Impegno Civico.

 

1 – Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?

«In questo complesso momento per l’Italia e per l’intera Europa, ad avere la priorità sono le difficoltà di imprese e famiglie che non riescono a pagare bollette sempre più insostenibili. Precedenza indiscussa, dunque, alle misure di contrasto alla crisi energetica e ai rincari. Con Impegno Civico e con la guida di Luigi Di Maio, le due proposte in cima alla lista sono quelle che esponiamo da settimane: subito un tetto massimo al prezzo del gas, subito un Decreto Taglia Bollette con cui lo Stato paghi l’80% delle bollette delle imprese italiane e delle famiglie in difficoltà».

 

2 – Se sarà eletta, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?

«Manterrò un dialogo costante col mio territorio esattamente come ho fatto durante l’ultima legislatura. L’ascolto dei cittadini è da sempre l’anima del mio agire politico, e chi mi ha seguita lo sa bene. Anche durante questa campagna elettorale, sono fiera di poter chiedere sostegno non con slogan e promesse, ma sulla base di quanto costruito nel territorio e della perenne reperibilità che ho dimostrato ai cittadini. In caso di rielezione, questo non cambierà. Resterò sempre disponibile, tramite i miei canali personali e naturalmente presso la mia segreteria territoriale dove sarò ogni settimana, come da tradizione, nei giorni dedicati all’incontro con la gente».

 

3 – Chi sono i finanziatori della sua attività politica?

«Nessun finanziatore. Sostengo la mia attività politica autonomamente».

 

4 – In che modo si impegna a rimanere  libera da interessi e condizionamenti?

«Sono al mio primo mandato e, nei quasi cinque anni di questa legislatura, non ho mai chiesto nulla. Né per me, né per amici o conoscenti. Al contrario, non mi sono mai tirata indietro quando si è trattato di intervenire in situazioni delicate, dove denunciare significava turbare grossi interessi. Ho sempre lavorato in modo incorruttibile. Ho intenzione di continuare a farlo e non mi serve prometterlo. Sono i fatti che lo dimostrano».

 

5 – Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidata?

«Ha un paio di pagine a disposizione? Ho incentivato la riqualificazione urbana con donazioni, ho sollecitato iter per infrastrutture (ponti, strade, dighe) bloccati da anni, ho accelerato il rifacimento di presidi sanitari ai limiti dell’abbandono, ho spinto per l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Ma il risultato più grande è quello dell’inchiesta che ho proposto in Commissione Ecomafie sulla depurazione in Sicilia. Grazie a questo enorme lavoro, ho messo nero su bianco che nell’Isola più della metà degli impianti non depurano, provocando un danno ambientale ed economico perenne. È stata fatta luce sul problema, a lungo insabbiato, dell’indifferenza politica che in Sicilia ha portato a un servizio idrico imbarazzante e pericoloso. Ora è tutto pronto per interventi risolutivi e punizioni per i responsabili».

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