Meno infortuni, ma più decessi. Secondo i dati forniti dall'Inail, sono 207 le morti sul lavoro registrate nei primi quattro mesi del 2025, tre in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Se si considerano anche gli incidenti fatali in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro, il bilancio delle vittime sale a 286. Invece, le denunce di infortunio sul lavoro sono calate dell’1,7%, passando da 132.772 nel 2024 a 130.545.
Crescono le denunce di malattie professionali, che toccano quota 33.136 (+9,4%), e gli infortuni tra gli studenti: 34.268 nei primi quattro mesi del 2025, +3,1% rispetto al 2024. Di questi, 770 sono avvenuti durante attività Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Le morti tra i giovani in formazione sono state 5.
Era giovane anche Patrizio Spasiano, morto a 19 anni durante un tirocinio in una fabbrica di Gricignano di Aversa. "Andate a votare per i vostri figli e per i vostri nipoti. Patrizio era uno di loro", è stato l'appello della madre, Simona Esposito. La sicurezza sul lavoro sarà infatti oggetto del referendum dell'8 e 9 giugno. Il quarto quesito chiede di abrogare la norma che esclude la responsabilità solidale del committente (cioè di chi affida i lavori) per gli infortuni subiti dai lavoratori delle imprese appaltatrici o subappaltatrici, anche quando tali infortuni dipendono da rischi specifici dell’attività svolta dalle imprese.