Ridotto da 25 a 5 milioni con la precedente finanziaria, il rischio adesso è di vederlo affossato del tutto. Sensi (Pd): «Vogliono far fallire questa misura». Ora scende in campo anche Fedez con una petizione che vuole fare pressione sull'esecutivo

È una storia, questa del bonus psicologo, che per essere compresa a fondo va ripercorsa a ritroso. Fatta di riduzioni, tagli e alla fine uno stallo che potrebbe essere mortale. «Il problema è capire se da parte del Governo c'è davvero la volontà di sostenere il bonus o se si vuole solo perdere tempo e affossarlo», ripetono dalle opposizioni. Sulla sopravvivenza del bonus per l’emergenza della saluta mentale, infatti, la questione tempo è decisiva. 

 

Per ultimo è stato Fedez ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa a lanciare un appello a Giorgia Meloni per difendere la misura. Eppure da mesi, con costanza, interrogazioni parlamentari e appelli, il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi, padre della misura, chiede alla maggioranza impegno. Introdotto nel febbraio 2022 con la conversione in legge del decreto “Milleproroghe” presentato a fine dicembre dal governo Draghi, il bonus per sostenere le spese di sessioni di psicoterapia presso specialisti iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti nell’ambito dell’albo degli psicologi, prevedeva un contributo limitato a soggetti con un indicatore Isee non superiore a 50mila euro e si fissava a un massimo di 600 euro a persona (50 euro a seduta), ma a calare al crescere dell’indicatore Isee. 

 

Per il 2022 erano stati stanziati 25 milioni di euro. Successivamente è stato allargato alle popolazioni residenti nei territori colpiti nelle alluvioni della scorsa primavera. Poi è arrivato il governo Meloni. Con la prima manovra aveva stabilito di rendere strutturale la misura, ma tagliando in modo netto le risorse: nel 2023 sono stati stanziati 5 milioni, e dal 2024 in poi 8 milioni. 

 

Pochini, secondo l’opposizione, considerando che a fronte delle circa 400 mila richieste presentate nel 2022, solo 40 mila sono state le domande accolte (il 10% del totale). Ma non è solo questo. Il problema è che l’annuncio è diventato una scatola vuota. Quella parte della finanziaria non ha mai avuto i decreti attuativi.  «Il decreto che stabilisce le modalità di presentazione delle domande, l’entità del bonus e i requisiti, è in via di definizione. Contiamo di far partire le richieste, attraverso la piattaforma dedicata Inps, dal mese di giugno». Queste le parole del 6 marzo 2023 del ministro della Salute Orazio Schillaci al Sole 24 Ore.  Sono passati diversi mesi, ancora niente. Il rischio è chiaro. La perdita dei 5 milioni di bonus. E al momento non vi è traccia di un emendamento alla manovra finanziaria (c'è tempo fino al 31 dicembre).

 

«Sul bonus psicologo aspettiamo ancora i decreti attuativi della scorsa finanziaria. Il ministro dice che arrivano ma non si sono visti» spiega a L’Espresso Filippo Sensi. «Il sospetto è che si voglia fare melina per far fallire questa misura. I cinque milioni già stanziati nel 2023 così finirebbero nel calderone del bilancio dello Stato. Un peccato, perché la misura c’era e la richiesta era sottofinanziata. Ma è anche una colpa: ci sarebbe un’intenzione chiara di non voler puntare sulla salute mentale». 

 

Intanto la petizione su Change.org che sostiene il bonus dal 2022 ha ripreso quota: oltre 350mila firme. Un interesse diffuso verso la misura testimoniato anche dalla richiesta al governo del rapper Fedez che ha annunciato il lancio della sua petizione per la giornata di domani: «Che non solo chiede al governo di stanziare più soldi per il bonus psicologo, ma anche di fare questi benedetti decreti attuativi per far sì che siano accessibili questi denari. Facciamoci sentire e cerchiamo di portare a casa il risultato. Se riusciamo a raccogliere tante firme magari riusciamo a farci sentire, a farci ascoltare».