Il caso
Persino per l'estrema destra francese Roberto Vannacci è imbarazzante
Il Rassemblement National, il cui presidente Jordan Bardella è stato nominato capogruppo dei Patrioti al Parlamento europeo, fa muro sulla sua elezione da vice: "Le sue dichiarazioni non corrispondono ai nostri valori"
L'imbarazzo ai limiti della balbuzie degli storici protagonisti della Lega messi fuori gioco, l'afasia di Matteo Salvini sempre molto attivo sui social e che oggi preferisce postare foto di agnellini torturati e l'attacco frontale del partito francese di estrema destra Rassemblement National (Rn) gravitano tutti intorno a un nome: Roberto Vannacci. Il "prescelto" e outsider del Carroccio che ha fatto il pieno di preferenze e viene già messo all'angolo in Europa persino dall'estrema destra per il suo essere troppo estremista.
«Non conosco personalmente Vannacci ma da quello che ho letto ha fatto delle dichiarazioni che non corrispondono ai valori del Rassemblement National. Per essere chiari, penso che questo signore non sarà vicepresidente. Mi sembra impossibile». A dirlo è Laurent Jacobelli, deputato del partito di Le Pen, in un'intervista a La Stampa in cui commenta il fatto che tra i sette vicepresidenti del neo gruppo dei Patrioti ci sia anche l'eurodeputato della Lega.
Un veto che somiglia a uno schiaffo e arriva a poche ore dalla dichiarazione, battuta da France Press, di un altro big di Rassemblement national, Jean-Philippe Tanguy, che senza giri di parole ha affermato che i lepenisti «si oppongono» all’elezione del generale nel ruolo di vicepresidente del nuovo gruppo europeo dei Patrioti. Il vicecoordinatore della campagna elettorale di Le Pen alle Presidenziali del 2022 e vicecapogruppo del partito nell’Assemblée nationale è stato irremovibile. E a domanda secca risponde: bisognerebbe chiedere al partito di Matteo Salvini di nominare un altro vicepresidente? «Sì, questa è la nostra posizione».
"Omofobo, razzista, pro-Mussolini: ecco il super vicepresidente di Bardella al Parlamento europeo", è stato il titolo di Libération che fatto conoscere al pubblico francese lo scrittore-generale. Vannacci era già criticato dal presidente dei Patrioti, Bardella, enfant prodige di Rn che il 2 giugno aveva bocciato le uscite «omofobe» dell’allora candidato nelle liste della Lega: l’uomo di punta di Rn aveva spiegato di non «essere a conoscenza» di simili dichiarazioni. «Non le condivido, le condanno», aveva aggiunto il delfino di Marine Le Pen. Oggi si ritrova a fianco del nostalgico della “Decima”. L'elezione del generale, avvenuta per acclamazione in un pacchetto unico con altri cinque vicepresidenti, è stata più volte celebrata sui social dal leader del Carroccio: «Per difendere il lavoro, la famiglia, il futuro dei nostri giovani e la sicurezza dei cittadini italiani ed europei, noi abbiamo indicato Roberto Vannacci, il generale Vannacci, come vice presidente di questo gruppo", aveva spiegato Salvini in una diretta su TikTok, considerando i Patrioti «finalmente l'occasione per cambiare questa Europa, come hanno chiesto milioni di cittadini con il loro voto».
Del resto il gruppo dei Patrioti in Europa è nato proprio come rebranding. Lo scopo: non legare automaticamente il nuovo gruppo alla reputazione di formazione estrema dell'estrema destra, e radicalmente antieuropea, che aveva il precedente Id anche a causa della presenza nel suo seno, per quasi tutta la scorsa legislatura, dei neofascisti tedeschi dell'Afd poi espulsi per le affermazioni giustificatorie delle SS naziste da parte del loro capolista. Una beffa ritrovarsi come vicepresidente un italiano ex capo dei paracadutisti della Folgore noto per le sue uscite omofobe e razziste.