Il titolare della Difesa posta una foto di una partita a carte ma non reagisce bene ai commenti social. E scatta la raffica di improperi

È finita a parolacce. «Coglione», «Hater di merda», «Vada a quel paese». Sono alcuni degli insulti rivolti dal ministro della Difesa Guido Crosetto a un gruppo di utenti social. Crosetto aveva condiviso i punteggi di una partita a Burraco sul proprio profilo Instagram. La didascalia: «I giorni di riposo servono anche a rilassarsi con gli amici, giocando a Burraco. E non c’è miglior soddisfazione di vincere anche quando ti “rubano” 100 punti nel conteggio e te ne accorgi dopo.. grazie Caio». 

 

 

Scrive di riposo ma c'è un certo nervosismo nell'aria e lo si legge nelle risposte ai commenti: intemperanze, insulti. Scrive un utente: «Ministro nel frattempo la informo che Putin ha invaso l’Ucraina ormai da mesi e la guerra è finita. Buon anno». La replica del ministro: «La informo, coglione, che se alle 11 di sera decido di rilassarmi, lo posso fare senza che uno come lei si permetta di scrivere schifezze così». Un altro utente: «Con tutti i problemi che abbiamo in Italia …». E anche in questo caso Crosetto ha risposto per le rime: «Problemi di cui mi occupo sempre, stia tranquillo. Cosa faccio nel mio tempo libero, di sera, Hater di m…., sono fatti miei. Si faccia una vita propria». Oppure: «Ma vada a quel paese, cretino». E diversi utenti hanno notato la risposta sopra le righe del ministro: «Beh certo, che da un uomo di stato non mi aspetto che usi dei termini così volgari, anche di fronte a provocazioni… e dire che la reputo uno dei meno peggio…».

 

 

Nervi non saldissimi, qualcuno fa notare al ministro che il conteggio è sbagliato. Qualcun altro scrive: «Questo post da liceale ma nessuno la obbliga a fare il ministro. Questa finta leggerezza inadeguata comunque al momento cambi media manager mi creda». E Crosetto replica: «Non è da liceale, ignorante, è da persona che si rilassa alle 11 di sera con gli amici. Da liceale sfigato e invidioso è la sua risposta: si faccia una vita e lasci stare quella degli altri».