Le parole sono importanti. Ma non per tutti. Come dimostra l'insensato attacco alla 194 della vicedirettrice del Tg1

Chiara Ferragni era stata fraintesa, Incoronata Boccia detta Cora invece voleva dire esattamente quello che ha detto: «L’aborto non è un diritto, e un delitto». Fatti insomma, non opinioni. Che poi i fatti siano esclusivamente una sua malsana lettura di una legge dello Stato sembrano a questo punto dell’irresistibile deriva di Tele Meloni un blando dettaglio. Quelle parole pesanti come pietre Incoronata Boccia le ha pronunciate, e qui i malpensanti ci potrebbero vedere un accanimento astrale, proprio nello studio di Serena Bortone “Che sarà”, su quel che resta della terza rete. Quello stesso studio in cui una manciata di ore prima era stato al centro della bufera censoria in cui era finito il monologo di Antonio Scurati. Ma questa è un’altra storia.

 

Il personaggio
Incoronata Boccia detta Cora, l'irresistibile ascesa del soldato di Tele Meloni
02-04-2024

 

D’altronde la vicedirettrice del Tg1 fresca di nomina dopo una carriera a dir poco fulminante, con quel suo tono misurato è avvezza a tirare bordate come fossero piume. Il soldato di mamma Rai ha dalla sua il centrodestra che è sceso in campo in sua strenua difesa: «La sinistra - accusano in una nota i componenti di FdI in commissione di Vigilanza Rai - a parole si schiera a difesa della libertà di pensiero e di espressione, ma nei fatti quando questa non incontra i suoi favori diventa il più zelante dei censori». Su Incoronata Boccia - accusano - «è andato in scena un linciaggio mediatico». «E' l'ennesimo episodio di intolleranza stalinista della sinistra», ha attaccato anche l'azzurro Maurizio Gasparri che non perde occasione per farsi sentire.

 

Ma Incoronata Boccia non ha bisogno di alleati che sostengano le sue impavide parole, perché vive del suo.

 

«Il linguaggio di genere deve essere una scelta, non un obbligo, e ci sono tanti giornalisti che come me sceglieranno di chiamarla il presidente per rispetto della sua scelta politica» aveva detto in difesa della legittima per carità presa di posizione di Giorgia Meloni. Certo è un peccato che il rispetto per le donne a cui sembra così attenta passi dalla definizione dell’aborto come omicidio. Le parole evidentemente sono importanti solo per qualcuno, non per lei, volto della nuova Rai di lotta e di governo.