Il presidente della Regione Liguria ai domiciliari. Con lui anche il presidente di Iren e l'imprenditore Aldo Spinelli. Nell'indagine anche l'influenza dei clan nel voto regionale

La Guardia di Finanza ha arrestato in mattinata il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per presunta corruzione. Sottoposto ad arresti domiciliari, Toti è imputato dalla Procura di Genova per varie forme di corruzione, inclusa quella ambientale, e per aver fatto promesse elettorali illecite. L'inchiesta, che sta scuotendo la maggioranza di centrodestra al potere in Liguria dal 2016, coinvolge anche altre figure di spicco: l’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, ora a capo della multiutility Iren, e l’imprenditore Aldo Spinelli, precedentemente presidente dei club di calcio Genoa e Livorno, accusati di corruzione per aver ottenuto rinnovi di concessioni portuali in cambio di finanziamenti a enti politici che hanno appoggiato Toti. Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di oltre 570mila euro ritenuti profitto dei reati contestati.

 

L'INCHIESTA
Le indagini includono anche presunti finanziamenti e favori tra Toti e il marchio di supermercati Esselunga, che ha inaugurato i suoi primi negozi in Liguria proprio sotto le amministrazioni di Toti, rompendo il monopolio storico delle Coop. Indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A.. Moncada ora è sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale con l'accusa di corruzione.

 

Un altro aspetto dell’inchiesta riguarda il voto influenzato da interessi mafiosi, focalizzandosi su pacchetti di voti che avrebbero favorito il sorprendente successo del partito di Toti, Cambiamo, nelle elezioni regionali del 2020. Dietro a questi risultati ci sarebbero - secondo le indagini - voti assicurati da affiliati a clan mafiosi. Matteo Cozzani, stretto collaboratore di Toti e indagato in un ulteriore caso di corruzione a La Spezia, è accusato di avere fatto promesse elettorali con metodi mafiosi, mentre Toti è indagato solo per il reato di promesse elettorali. Cozzani è accusato di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all'art. 416-bis.1 c.p. perché, per l'accusa, avrebbe agevolato l'attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. È accusato anche di corruzione nell'esercizio della funzione.

 

I magistrati sostengono che, per anni, un consolidato sistema di potere abbia guidato attraverso un complesso schema di tangenti e favori, alcune significative decisioni politico-amministrative in Liguria. Tra queste, la notevole concessione del Terminal Rinfuse al porto di Genova fino al 2051, l'approvazione dell'espansione dei supermercati Esselunga nel capoluogo ligure, e la trasformazione di un'area costiera a Savona, precedentemente occupata dalle Colonie bergamasche di Celle.

 

Le indagini, coordinate da sei pubblici ministeri — il procuratore capo di Genova Nicola Piacente, l'aggiunto Francesco Pinto, i sostituti Federico Manotti e Luca Monteverde, insieme al procuratore capo della Spezia Antonio Patrono e la sostituta Elisa Loris — hanno portato a numerose iscrizioni nel registro degli indagati. In vari momenti sono state emesse misure cautelari nei confronti degli indagati. Tra i principali sospettati, oltre a Toti, Signorini e Spinelli, figura anche l’attuale capo di Gabinetto della Regione ed ex sindaco di Porto Venere, Matteo Cozzani, ai domiciliari per corruzione e presunto scambio elettorale, un'accusa estesa anche al governatore.

 

LE ACCUSE A CARICO DI GIOVANNI TOTI
Si contesta al Presidente della Regione Liguria di aver accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli la promessa di vari finanziamenti, ricevendo in totale 74.100 euro in cambio di diversi impegni: trovare una soluzione per convertire la spiaggia di Punta Dell’Olmo da pubblica a privata; Facilitare la procedura per un progetto edilizio di interesse dei fratelli Spinelli a Punta Dell’Olmo, in sospeso presso gli uffici regionali; accelerare e approvare il rinnovo trentennale della concessione del Terminal Rinfuse a Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (di cui la Spinelli detiene il 55%), decisione presa dal Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale il 2 dicembre 2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante, avvenuta rispettivamente il 7 giugno 2022 e il 19 dicembre 2022; concedere a Spinelli un'area demaniale precedentemente in uso alla Società Autostrade; supportare l'imprenditore nella procedura di “tombamento” di Calata Concenter, approvata dal Comitato di Gestione il 29 luglio 2022.

 

La Guardia di finanza ha condotto diverse perquisizioni e acquisizioni di materiali nell'abitazione genovese di Giovanni Toti, situata in piazza Piccapietra, con il governatore presente. Accanto al presidente della Regione c’era anche il suo avvocato Savi. Le perquisizioni si sono estese anche agli uffici del Consiglio regionale, situati in via Fieschi e sono tuttora in corso. 

 

LE DICHIARAZIONI E LE REAZIONI DELLA POLITICA

Le prime parole del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, appena uscito dal suo appartamento insieme alla Guardia di Finanza, sono state: "Non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete".

 

"Il Presidente è sereno, è convinto di poter spiegare tutto, la Regione continuerà anche in sua assenza a lavorare, per quello che abbiamo potuto vedere fino a questo momento sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione, nell'ambito di una legittima attività di amministrazione, nell'interesse pubblico. Dimissioni? Non si parla di dimissioni, si sospende dalla funzione e poi vedremo cosa succede. Il processo è ancora tutto da fare. Motivi etici? Per quelli vedremo, adesso vediamo gli atti, leggiamo gli atti e cerchiamo di capire come portare elementi difensivi nel miglior modo possibile. Il Presidente è molto sereno e molto tranquillo, vuole affrontare il procedimento spiegando esattamente come possono essere interpretati alcuni fatti". A dirlo è stato l'avvocato Savi, legale di Giovanni Toti.

 

"In merito alle indagini della Procura della Repubblica di Genova Esselunga dichiara che il proprio management ha sempre agito correttamente ed esprime
fiducia nell'operato della magistratura auspicando che si faccia tempestivamente chiarezza sui fatti". Lo scrive in una nota il gruppo Esselunga.

 

"Non mi basta l'iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male. Quindi, conto che si faccia chiarezza il prima
possibile": così il ministro per le infrastrutture Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo alle case Aler di via Salomone a Milano,.  "Per me - ha sottolineato il leader della Lega - ogni cittadino italiano è innocente fino a prova contraria a Bari, a Torino, a Genova e ovunque. E, quindi, non commento. Mi spiace, però io stesso sono a processo e rischio la galera perché ho bloccato gli sbarchi".  "Si è innocenti - ha ribadito Salvini - fino a prova contraria. E questo vale per tutti, per i politici, i giornalisti, gli infermieri".

 

"Io ve lo avevo detto. In perfetta solitudine. Da anni. Non si è mai contenti quando una persona viene arrestata, ma è successo proprio quello che dicevo dal 2020: è scoppiata la bomba dei finanziamenti a Toti. Al centrodestra. È scoppiato un sistema di potere. Oggi riguardavo i miei interventi in Consiglio del 2021. I post. Decine di post. C'era un totale corto circuito tra denaro e potere. Al di là dei risvolti penali. C'era già una colossale questione di opportunità. Un enorme conflitto di interessi. Sponsorizzazioni, concessioni, autorizzazioni pubbliche, rapporti con la stampa. C'era il ruolo del presidente del Porto, Paolo Emilio Signorini. C'era quel vecchio volpone di Aldo Spinelli che da sempre flirta con il potere di sinistra e di destra. C'erano sponsor ingombranti come Esselunga. Era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno parlava. Io lo dicevo. In solitudine". Lo scrive in un post il consigliere regionale ligure Ferruccio Sansa.

 

"Sono assolutamente sconcertato. Sono assolutamente stupito. Sono assolutamente garantista come nei confronti di tutte le persone che sono sottoposte a ogni tipo di indagine. In questo caso poi conoscendo Giovanni la ritengo una persona assolutamente seria, per bene, onesta per cui lo sconcerto è ancora maggiore. Sono assolutamente convinto che durante le indagini saprà chiarire le contestazioni che gli vengono mosse". A dirlo è stato il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Per Fontana si tratta di "contestazioni che mi sembrano più un teorema che una realtà". "Comunque - ha concluso - lasciamo spazio alla magistratura per svolgere il suo compito. Io sono vicino a Giovanni".

 

"E' difficile commentare, anzi direi che non si può. Io Toti lo conosco bene e l'ho visto anche di recente in Liguria. Con lui ho anche un rapporto personale, quindi, al di là di questo, come si fa a commentare una cosa del genere?". Lo dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

 

"Così come a Bari anche a Genova bisogna rispettare le persone e il garantismo avendo fiducia nel sistema giudiziario. La politica eviti giudizi sommari e separi gli istinti di strumentalizzazione dalla necessità di rispettare sempre il principio di presunzione di innocenza". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi.

 

“In base alle notizie apprese dalla stampa nazionale e locale, il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede le dimissioni della Giunta regionale ligure. In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili. L’operazione delle Colonie Bergamasche, ad esempio, o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate “sponsorizzazioni” e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie odierne certamente non fanno bene alla nostra regione viste le innumerevoli criticità ancora irrisolte. Tuttavia, di fronte alla gravità delle accuse, non possiamo che chiedere che l’esecutivo faccia un passo di lato”, commenta il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di Gruppo Paolo Ugolini.

 

"Dire che siamo garantisti non è farlo formalmente. Lo siamo sempre stati e non a corrente alternata. In questi mandati è stato un buon governatore, ha governato bene. Ho assistito anche ad arresti che poi si sono trasformati in un nulla di fatto". Lo ha detto il leader di Noi Moderni Maurizio Lupi a margine di un evento a Roma parlando di Toti. Dimissioni? "Appartiene alla responsabilità e alla sensibilità di ognuno". "Non esiste una giustizia a orologeria, l'indagine è in corso da tempo. Sono stupito, per come conosco Toti sono sicuro che non ha commesso ciò di cui è accusato".

 

"È gravissimo lo scenario che si sta delineando in queste ore e che ha portato agli arresti domiciliari per il presidente della Liguria Toti, per l'imprenditore portuale Aldo Spinelli e al carcere per l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini, che oggi è amministratore delegato di Iren". A dichiararlo è l'europarlamentare PD e candidato al Parlamento europeo Brando Benifei, che prosegue: "In attesa di ulteriori informazioni, quello che raccontano i giornali e le comunicazioni della procura è un inquietante e diffuso sistema di corruzione da Genova a La Spezia, con favori, tangenti e rapporti con clan mafiosi. Serve fare chiarezza al più presto per il bene della nostra Regione e dei liguri. Il quadro che emerge suscita profonda preoccupazione".