Il politico era in viaggio con una delegazione europea per celebrare i dieci anni dalla riconquista curda di Kobane

Amedeo Ciaccheri, presidente dell’VIII Municipio di Roma, è stato trattenuto e interrogato questa mattina - 28 gennaio - dalla polizia turca all’aeroporto di Istanbul. Il minisindaco stava rientrando in Italia dopo aver partecipato, con una delegazione europea, alle celebrazioni per i dieci anni dalla liberazione di Kobane dallo Stato islamico.

 

Ne ha dato notizia l’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Massimiliano Smeriglio: "Esprimo tutta la mia solidarietà per il fermo e l'interrogatorio a cui è stato sottoposto Amedeo Ciaccheri in Turchia da parte della polizia di Erdogan” ha scritto Smeriglio. “È stato creato un clima di preoccupazione per lui e tutta la delegazione che ha partecipato alle celebrazioni per la riconquista di Kobane e la vittoria del popolo curdo contro i terroristi dell'Isis. Mi sembra il sintomo di un atteggiamento ingiustificabile verso progetti di solidarietà e cooperazione e verso chi ha combattuto e sconfitto l'islamismo più estremo anche per noi".

 

Il fermo è avvenuto mentre Ciaccheri si preparava a prendere il volo di ritorno vero l'Italia. Secondo quanto riportato, il presidente dell’VIII Municipio è stato interrogato dalle autorità turche per motivi non ancora chiariti, prima di essere rilasciato. Il rientro a Roma è avvenuto poco dopo le 11.30 di oggi.

 

Il minisindaco si trovava in Turchia con una delegazione europea invitata per il decennale della battaglia di Kobane, nella regione autonoma a prevalenza curda del Rojava, un territorio nel Nord della Siria al centro di un progetto democratico promosso dalle forze curde. La ricorrenza segna un momento simbolico nella lotta contro il terrorismo jihadista. Tuttavia, i rapporti tra Ankara e i rappresentanti curdi sono molto tesi.

 

L’interrogatorio di Ciaccheri si aggiunge a una lunga serie di azioni considerate intimidatorie nei confronti di chi esprime solidarietà al popolo curdo. Non è la prima volta che episodi del genere coinvolgono delegazioni straniere: è il caso, ad esempio, di Anna Camposantiero, espulsa dal Paese perché invitata dalla popolazione curda nel ruolo di osservatrice delle elezioni amministrative di marzo 2024. L’episodio ha suscitato reazioni da parte di esponenti istituzionali italiani, che hanno chiesto maggiore attenzione verso la libertà d’azione di chi lavora per progetti di cooperazione internazionale.