Politica
10 novembre, 2025Manzi (Pd): "Non basta un correttivo a cancellare l'errore di fondo". Approdato oggi alla Camera il ddl Valditara sul consenso informato. Il relatore del Carroccio: "Vietiamo le distorsioni ideologiche care alla sinistra"
Sull’educazione sessuo-affettiva la Lega fa un parziale passo indietro. Dopo l'emendamento presentato da Giorgia Latini e approvato in commissione lo scorso 15 ottobre, che finiva per vietare i corsi alle elementari e alle medie, ora un’altra modifica avanzata dalla stessa deputata elimina questo divieto per le medie, che così vengono equiparate alle superiori. Previo consenso informato dei genitori.
“Alla fine, la destra è stata costretta a tornare indietro. Dopo settimane di polemiche, critiche da parte del mondo della scuola, delle associazioni, degli psicologi e di chiunque avesse a cuore la formazione dei ragazzi, cade il divieto di introdurre percorsi di educazione sessuale nelle scuole secondarie di primo grado — dice la responsabile scuola del Pd, Irene Manzi —. È una marcia indietro evidente, un passo obbligato dopo le proteste unanimi contro una misura priva di senso, ideologica e dannosa”. Ma “non basta un correttivo a cancellare l'errore di fondo — continua —. Quello di pensare che la scuola debba tacere su tutto ciò che riguarda la crescita emotiva, relazionale e sessuale degli adolescenti. L'educazione affettiva e sessuale non è un capriccio ideologico: è prevenzione, è cultura del rispetto, è protezione per i nostri giovani”.
Intanto il ddl Valditara sul consenso informato è approdato oggi — 10 novembre — in Aula a Montecitorio. E mentre l’associazione Pro Vita & Famiglia ha consegnato 50 mila firme della petizione con cui si chiede l’approvazione urgente del disegno di legge, il relatore del provvedimento, il leghista Rossano Sasso, rilancia sui princìpi della norma in discussione alla Camera.
“Giusto che a scuola si parli con adolescenti e ragazzi di malattie sessualmente trasmissibili, di gravidanze indesiderate e di educazione all'affettività e al rispetto. Questo lo si fa già e anzi, il Ministro Valditara lo sta potenziando. Quello che vietiamo — spiega Sasso — sono le distorsioni ideologiche care alla sinistra: grazie a questa legge fortemente voluta dalla Lega, non potranno più entrare a scuola attivisti ideologizzati trans e Lgbt, drag queen, porno attori (tutto realmente già accaduto) privi di competenze pedagogiche, per parlare a bambini e ragazzi di fluidità di genere, di utero in affitto e di confusione sessuale. Per i ragazzi più grandi chiediamo solo che le famiglie vengano informate preventivamente su contenuti, relatori e materiale didattico utilizzato”.
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