Politica
16 dicembre, 2025Emiliano: "Siamo i primi in Italia ad aver tutelato le retribuzioni". La Corte costituzionale respinge il ricorso dell'esecutivo anche per la norma sugli affitti brevi della Toscana. Giani: "La sentenza dimostra la correttezza del nostro operato"
La Consulta “salva” il salario minimo pugliese e boccia il ricorso del governo. Palazzo Chigi aveva infatti contestato i “paletti” posti dalla legge regionale approvata dalla scorsa legislatura e che, nelle gare d’appalto pubbliche, introducevano nei criteri di selezione l’applicazione di contratti collettivi che prevedano una retribuzione oraria non inferiore ai nove euro. Secondo il governo, la normativa invadeva il proprio ambito di competenza; di parere opposto la Corte costituzionale, secondo cui è legittima l’introduzione di un salario minimo non generalizzato anche al settore privato.
Festeggia l’ex presidente di Regione Michele Emiliano: “Siamo la prima regione d'Italia ad avere introdotto una legislazione che prevede un salario minimo per tutti i lavoratori diretti ed indiretti della Regione Puglia. Come per altri casi, come lo screening obbligatorio per i neonati, siamo gli unici in Italia a tutelare alcuni diritti fondamentali. E di questo siamo molto orgogliosi”. Si tratta di una “vittoria importantissima - ha aggiunto Emiliano -. La Puglia è la prima Regione che ha tutelato le retribuzioni, in mancanza di qualsivoglia analoga tutela da parte dello Stato”.
Ma il governo viene “sconfitto” anche su un altro fronte regionale, quello toscano, con la Consulta che ha bocciato il ricorso sulla legge sugli affitti brevi della regione guidata da Eugenio Giani. La normativa prevede che i Comuni ad alta densità turistica e quelli capoluogo di provincia “possono, con proprio regolamento, individuare zone o aree in cui definire criteri e limiti specifici per lo svolgimento, per finalità turistiche, delle attività di locazione breve”.
“Vittoria su tutta la linea della Regione Toscana rispetto ai rilievi presentati dal governo sulla legge sul turismo che era stata fermata dal ricorso alla Consulta del governo Meloni. Devo dire che sono estremamente contento perché rivela la correttezza del nostro operato”, commenta Giani, che aggiunge come la Consulta abbia riconosciuto con questa sentenza “la legittimità giuridica" della legge sul "governo degli affitti brevi" sulla possibilità "sia di consentire all'albergo di gestire un affitto breve in immobili adiacenti sia di creare una governance da parte dei Comuni”.
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