Il ddl intercettazioni è legge: ecco cosa cambia

La modifica limita gli ascolti a un massimo di 45 giorni

Dopo il via libera di ottobre del Senato, il ddl intercettazioni ha passato anche il vaglio della Camera: con 147 voti a favore, 67 contrari e un astenuto il testo, che ha come primo firmatario il senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, è legge. 

Il provvedimento, composto da un solo articolo, introduce il limite massimo di durata di 45 giorni: "Le intercettazioni non possono avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni, salvo che l’assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall’emergere di elementi specifici e concreti, che devono essere oggetto di espressa motivazione", si legge nel testo. Il limite non si applica, però, se l'intercettazione viene ritenuta necessaria per lo svolgimento delle indagini in relazione ad un delitto di criminalità organizzata o di minaccia col mezzo del telefono. Non rientrano nel tetto anche i reati di terrorismo. Sarà il decreto del pm che dispone la misura a indicare modalità e durata delle operazioni. 

Fino ad ora, secondo l'articolo 267 del codice penale, la durata massima per l'ascolto era di 15 giorni. Limite apparentemente più stringente, ma di volta in volta prorogabile, senza limiti di tempo, se il giudice valuta che sia opportuno disporre la misura. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha difeso il provvedimento, spiegando che "non limita in alcun modo le necessità delle indagini" perché "le intercettazioni potranno essere regolarmente disposte, ma dovranno avere una motivazione rafforzata". A fargli eco, il deputato di FI, Enrico Costa, che aveva presentato un ordine del giorno perché in caso di intercettazioni si accerti sempre la genuinità delle voci per capire se siano o meno un prodotto di intelligenza artificiale: "È una norma di civiltà giuridica".

Parere contrario, invece, dalle opposizioni. Secondo il capogruppo Pd in Commissione Giustizia, Federico Gianassi, "si tratta di un errore gravissimo, perché si fa calare una mannaia senza precedenti sulle intercettazioni anche in caso di reati gravissimi come l'omicidio". Critico anche il Movimento 5 stelle: "Quella del rispetto della privacy è una balla perché, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del ddl Sicurezza che consentirà ai servizi segreti di schedare i cittadini", ha osservato Valentina D'Orso.

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