La difesa dell’Europa continua a creare divisioni anche tra le anime più affini della politica italiana. Il piano “ReArm Europe”, presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a due giorni dal Consiglio europeo straordinario sulla difesa - previsto per giovedì 6 marzo -, ha provocato diverse reazioni tra i leader dei partiti di governo e dell’opposizione. “Siamo pronti ad aumentare la spesa per la difesa per sostenere l’Ucraina e per il bisogno a lungo termine di assumerci maggiori responsabilità per la sicurezza europea”, ha dichiarato la presidente dell’esecutivo comunitario. Aggiungendo: “Si tratta di usare tutte le leve finanziare a disposizione per il riarmo”. Il piano, infatti, dovrebbe consentire di mobilitare fino a 800 miliardi di euro e prevede anche prestiti per 150 miliardi agli Stati membri.
Una prospettiva che ha incontrato subito il favore del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani (la cui Forza Italia, a Bruxelles, fa parte del Ppe, lo stesso gruppo politico di von der Leyen): “Finalmente si fanno passi in avanti per costruire una efficace difesa europea. Era il sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo”, si legge sul suo profilo X. Di diverso avviso è, invece, l’altro vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: "Per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi”, ha affermato durante un convegno sulla logistica in Assolombarda. "Spero che sia sbagliato quello che ho letto. È la via maestra per lasciare i nostri figli in un continente in pace? Ragioniamoci”.
Dure le reazioni anche nel campo dell’opposizione. Il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte ha fatto sapere che scenderà in piazza contro la “follia bellicista” dell’Unione: "Ursula Von der Leyen ha superato ogni limite. L'Unione europea è nata per mettere fine alle guerre nel Continente, non per riarmare gli Stati membri e sfidare sul campo di battaglia le altre potenze nucleari”, hanno detto gli eurodeputati pentastellati. Non diversa la posizione di Angelo Bonelli, leader di Avs insieme a Nicola Fratoianni: ”La risposta dell'Europa è folle, stiamo entrando in un'economia di guerra ed è inquietante. Di fronte a questa fase drammatica serve un linguaggio chiaro: si stanno tagliando risorse fondamentali per la vita delle persone, il che porterà a un impoverimento drammatico in Europa, che diventerà più debole rispetto alle grandi potenze”.
Sulla stessa linea anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein: “Quella presentata oggi da von der Leyen non è la strada che serve all'Europa. All'Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse”. È una critica netta, “a partire dal titolo”, di fronte a un piano economico-militare che punta sul riarmo del vecchio continente piuttosto che sulla difesa comune. Il piano “indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale, ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull'interoperabilità dei sistemi”, ha aggiunto la segretaria.