L'eurodeputato del Pd dopo la riunione del gruppo di lavoro della commissione Libe del Parlamento europeo: "C'è un governo che a tappe forzate sta cercando di comprimere le libertà fondamentali"

La denuncia di Zan: "La situazione dello stato di diritto in Italia è disastrosa. Sta diventando una democratura"

Diritti che arretrano per la comunità Lgbtqia+, spyware nei cellulari dei giornalisti, dl sicurezza, continui attacchi della classe politica ai magistrati, controllo della Rai da parte del governo. Tutti elementi che, secondo l'eurodeputato Pd Alessandro Zan, membro della commissione Libe del Parlamento europeo sullo stato di diritto, fanno sì che "l'Italia stia diventando una democratura". Le conclusioni, appunto, sono state tratte dalla riunione del gruppo di lavoro della commissione Libe. "È emerso un quadro non solo preoccupante, ma disastroso dell'Italia. C'è un governo che a tappe forzate sta cercando di comprimere le libertà fondamentali attraverso querele temerarie nei confronti dei cronisti, giornalisti che vengono spiati da spyware come Paragon, magistrati attaccati nella loro indipendenza, la comunità Lgbtqia+ che arretra nei diritti, lo abbiamo visto oggi nella road map di Ilga dove l'Italia al 35º posto: è l'ultimo Paese fondatore dell'Unione europea in quanto a discriminazione nei confronti della comunità Lgbtqia+". Il rischio paventato da Zan è che si possa diventare come la "democrazia illiberale" che è l'Ungheria sotto la guida di Viktor Orbán. L'Italia, ha rincarato, "non è più una democrazia liberale come l'abbiamo conosciuta finora. Mi aspetto che il governo Meloni tra un po' vieterà i Pride anche in Italia". E ha poi attaccato la vicinanza della premier all'omologo magiaro: "Giorgia Meloni non si fa i selfie con Orbán solo per simpatia, ma soprattutto per un patto politico, quello di indebolire l'Europa".

 

Di fronte agli esiti dell'audizione a porte chiuse sulla situazione dello stato di diritto in Italia del Gruppo di monitoraggio (Drfmg), "l'Europa non può stare a guardare, ma deve introdurre delle condizionalità anche economiche perché non ci può essere nessun accordo quando vengono violati i diritti fondamentali e viene violato lo stato di diritto", ha affermato Zan. All'incontro hanno partecipato anche anche il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, spiato dal software di Paragon, Graphite, il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci, Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, l'avvocata Roberta Parigiani, la Procura europea (Eppo), Libera e l'Associazione nazionale magistrati.

 

I vari episodi di limitazione delle libertà fondamentali fanno temere che il Paese stia virando verso una "recessione democratica", ha commentato ancora Zan, poiché la maggioranza di centrodestra le comprimerebbe "attraverso denunce e querele temerarie nei confronti dei giornalisti". La loro limitazione passerebbe anche dall'operato di Palazzo Chigi, in particolare con il decreto sicurezza "che costruisce dei reati ad hoc contro gli attivisti climatici e contro i lavoratori che non potranno più riunirsi e aggregarsi per manifestare". Anche la gestione della tv pubblica è peggiorata, secondo quanto dichiarato da Zan in un'intervista a Fanpage: "La Rai, che dovrebbe essere servizio pubblico, è ridotta a megafono del governo. Non è neanche più TeleMeloni, oramai siamo all’Istituto Luce. È un segnale di quanto temano il confronto e l'informazione libera".

 

Nel mese di ottobre 2024, la commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento europeo aveva deciso di rinnovare il mandato del suo Gruppo di monitoraggio sulla democrazia, lo stato di diritto e i diritti fondamentali (Drfmg). È presieduto dalla vicepresidente del Parlamento europeo di origine belga, Sophie Wilmès, del gruppo Renew. Il Gruppo può intervenire su situazioni specifiche se ritenuto necessario dalla maggioranza dei suoi membri, ponderata in base al numero di membri effettivi del loro gruppo politico all'interno della Commissione Libe. Il suo lavoro resta fondamentale per garantire il rispetto dei principi democratici dell'Unione europea. Durante questa legislatura, il gruppo si è occupato della situazione dello stato di diritto a Malta, in Slovacchia e in Ungheria. Dopo l'Italia, sarà il turno della Bulgaria e poi della Grecia.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Disordine mondiale - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 27 giugno, è disponibile in edicola e in app