Da giorni davanti al parlamento italiano ci sono attivisti pro-Palestina, con un’enorme bandiera, per ricordare il dramma di Gaza. Il governo italiano ha recentemente definito inaccettabile la reazione del governo Netanayhu, auspicando un cessate il fuoco immediato, ma non vuole sanzioni contro il governo israeliano né rivedere gli accordi tra i nostri due Paesi.
Intanto cresce la pressione internazionale per fermare il massacro del popolo palestinese, mentre il presidente Netanyahu ha accusato i leader di Francia, Regno Unito e Canada di essere "dalla parte sbagliata della Storia" per le critiche che hanno espresso. In Italia le opposizioni hanno convocato alcune manifestazioni per Gaza durante il fine settimana. Italia Viva e Azione l’hanno organizzata a Milano, in un teatro. Il giorno successivo Avs, Pd e 5 Stelle si sono ritrovati a Roma, in piazza San Giovanni. +Europa ha partecipato a entrambe. Quello che i partiti di Renzi e Calenda contestano al resto dell’opposizione è la piattaforma - i punti base, a loro avviso incompleti o non condivisibili - a cui si sono ispirati Bonelli, Fratoianni, Schlein e Conte.
Il testo di riferimento è quello della mozione presentata a Montecitorio dai 3 partiti (Avs, Pd e M5S) e respinta dalla maggioranza in cui si chiedeva di riconoscere lo stato di Palestina, il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas e l'interruzione degli accordi con Israele. Le opposizioni si presentano dunque con manifestazioni differenti. Ma il vero timore sarà tutto per le parole che saranno usate in piazza a Roma, tra i manifestanti - si aspettano addirittura 100mila persone all'evento 'In piazza per Gaza' - con il rischio di slogan antisemiti e bandiere di Israele bruciate. Gesti lontani dalle intenzioni degli organizzatori che difficilmente però riuscirebbero a evitarli con una folla cosi numerosa.