Politica
15 luglio, 2025L'appello di Julija Navalnaja: "È un caro amico di Putin. Non è solo un semplice compagno di strada del regime: ne è diventato parte integrante". Ma De Luca tira dritto: "Non accettiamo preclusioni". L'evento è finanziato da Regione Campania
È diventato un caso il concerto del direttore d’orchestra russo Valerij Gergiev, molto vicino a Vladimir Putin, in programma il prossimo 27 luglio alla Reggia di Caserta in un esibizione finanziata dalla Regione Campania. Già negli scorsi giorni si era alzato un polverone attorno alla partecipazione dell’artista russo, ma ora – dopo la richiesta firmata su Repubblica da Julija Navalnaja, la vedova del dissidente russo Aleksej Navalny, affinché si annulli la data campana – il caso inizia a coinvolgere anche i più alti vertici politici. La premessa del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è che “l’arte è libera e non può essere censurata”. Ma, ha aggiunto, “la propaganda è un altra cosa. Per questo il concerto dell'amico di Putin Gergiev voluto, promosso e pagato dalla Regione Campania, rischia di far passare un messaggio sbagliato”.
La richiesta della vedova Navalny
Per Julija Navalnaja, Gergiev “è un caro amico di Vladimir Putin. Non solo un amico. E non solo un sostenitore. Ma anche un promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore”. L’ultima esibizione in Italia risale al 23 febbraio del 2022, a qualche ora dall’invasione russa dell’Ucraina. Poi, la Scala di Milano aveva scelto di allontanare Gergiev dalla direzione dell’orchestra del teatro perché non aver preso le distanze da Putin, come gli aveva chiesto il sindaco Beppe Sala, presidente del Cda. Per le vedova del dissidente russo morto in un carcere di massima sicurezza siberiano, Gergiev – che conosce il leader del Cremlino da oltre 30 anni, fin da quanto era vicesindaco di San Pietroburgo e che, tra le altre cose, ha diretto nel 2016 il concerto per la liberazione di Palmira, in Siria – "per molti anni (…) ha sostenuto le politiche di Putin con un fervore degno delle più nobili cause". “Valerij Gergiev non è solo un semplice compagno di strada del regime dittatoriale: ne è diventato parte integrante. Proprio per questo motivo non ha mai condannato Putin per l'invasione dell'Ucraina – ha concluso –. Questo non è forse sufficiente per non invitarlo mai più ai festival musicali internazionali?”.
De Luca tira dritto
La richiesta di cancellare il concerto alla Reggia di Caserta era partita dall’eurodeputata del Pd, Pina Picierno, a cui si sono accodati anche altri esponenti dem. Ma il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, per ora tira dritto: “Abbiamo accolto migliaia di cittadini dell'Ucraina nel nostro territorio, abbiamo dato prove di solidarietà. Non intendiamo accettare logiche di preclusione o di interruzione del dialogo, perché questo non aiuta la pace. Questo serve soltanto ad alimentare i fiumi dell'odio e allontana dalla pace. Dunque a noi – ha aggiunto De Luca – non può essere rivolto nessun appello, siamo gli unici che da anni combattono per il cessate il fuoco, nel silenzio di tutti. Ovviamente i meno titolati a parlare sono quelli che non dicono una parola nei confronti del genocidio di bambini a Gaza e fanno finta di preoccuparsi di altre cose e di altri personaggi che fanno parte del mondo della cultura, dell'arte e che non hanno nelle loro mani decisioni politiche”.
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