"Con il fascismo l’Italia ?era eccellenza mondiale": viaggio nella Bolzano di CasaPound

Il partito neofascista ha conquistato tre seggi nelle comunali dello scorso anno. Abbiamo cercato di capire come. E cosa hanno fatto in questo periodo i suoi eletti

Foto dalla pagina Facebook di CasaPound Bolzano
La linea sulle istituzioni è: «Schiaffeggiarle quando serve, collaborare se così si agisce a favore dei cittadini». 36 anni, grafico che ?in tempi di crisi si barcamena con sgomberi e traslochi, Andrea Bonazza detto il Comandante è il capo di CasaPound a Bolzano. Primo in Italia del suo movimento, entra in Consiglio Comunale nel 2015, lancia una dura campagna all’indirizzo del sindaco eletto di centrosinistra, organizza una fiaccolata contro il degrado al quartiere Piani, «alto numero di immigrati, scippi, cento profughi in un’ex-caserma, operatrici molestate: con 2 mila euro ?al mese di sussidio della Provincia ci viveva uno dei 17 arrestati nella retata contro la cellula jihadista di Merano».

A Bolzano vige il proporzionale, la giunta cade, a maggio 2016 si rivota: CasaPound tocca il 6,2 per cento, il 10 nei quartieri operai italiani d’Oltrisarco e Don Bosco. Elegge tre consiglieri su 45. Come ci riesce? «Come in tutta Italia», risponde Bonazza, «interveniamo dove le istituzioni mancano, sistemiamo buche nelle strade o piccole frane da maltempo, raccogliamo siringhe nei parchi, dopo il clamoroso ritorno dell’eroina tra giovanissimi italiani ?e immigrati».

Bolzano però non è un borgo squattrinato con servizi al lumicino. Al contrario. Casazza e i suoi si muovono in vari altri modi. Dichiarano un nucleo di attivisti di una quarantina di persone e «oltre 300 iscritti, 250 alla sola festa del tesseramento, un sabato di gennaio». Hanno due sedi, la Rock-a-forte “spazio sociale non conforme” nella centralissima via Cesare Battisti ?e una nel popolare Oltrisarco, e al Don Bosco uno spazio musicale battezzato U-Boot come i sommergibili tedeschi, dove si esibiscono gruppi dal punk al metal legati a CasaPound.

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«Abbiamo tenuto 47 conferenze in un anno, dagli alpini nella Grande Guerra allo ius soli, presentazioni di libri, gruppi di studio ?su autori censurati come Robert Brasillach», giustiziato per collaborazionismo in Francia nel’45. ?Del resto, «sul nazismo è impossibile rispondere se si è favorevoli o contrari». E in Consiglio Bonazza ha esibito una t-shirt della Charlemagne, la divisione dei francesi arruolati con i nazisti: «In onore di chi combattè sul fronte orientale per salvare l’Europa dai russi che infettavano il nostro tessuto sociale». I tre di CasaPound sono stati gli unici a votare contro la cittadinanza onoraria a Giannantonio Manci, torturato dalla Gestapo e gettatosi dalla finestra per non parlare, uno dei capi ?di quella che Bonazza definisce «la sparuta resistenza in Alto Adige».

L’ostentazione ideologica è un discrimine: il Msi d’antan conquistava 10 seggi su 50 sull’italianità contro le “pretese” della popolazione di lingua tedesca, ma oggi i nemici sono l’immigrazione, gli 800 «sedicenti profughi» sistemati in cinque centri d’accoglienza in città, piuttosto che il gender o il liberismo. Gli amici, russi, serbi, arabi antisionisti, il regime di Assad: «Ogni anno portiamo in Siria aiuti ai combattenti e incontriamo ministri. No, io no, nel 2014 mi hanno tolto il passaporto, legge Scelba, due mesi per un saluto romano».

Ma che hanno combinato in un anno in Consiglio comunale? «Gesti, poi votano come il resto dell’opposizione di centrodestra», liquida il sindaco Renzo Caramaschi, assai preoccupato però della loro presa sui più giovani. Nega, Bonazza: «All’insediarsi della giunta, ?il centrodestra ha votato contro, noi ?ci siamo astenuti, nessuna bocciatura pregiudiziale. Nostro buon interlocutore è un socialista del Pd. Su ecologia e ambiente votiamo compatti coi Verdi, dunque con la maggioranza». ?

A non andargli giù sono gli altri. Salvini: «La nostra peggior delusione, un avvicinamento subito troncato». E tutti «quegli zombie riciclati del centrodestra, attenti a mostrarsi buoni samaritani e politicamente corretti, che s’affannano a spogliarsi di un’immagine evocante fantasmi del passato e prendono le distanze da ciò che in cuor loro sono per aver militato nel Msi e in An. ?Noi no! Noi il fascismo lo rivendichiamo come il periodo storico in cui l’Italia ?era eccellenza mondiale! Meglio ?la galera che cedere al ricatto e al compromesso!».

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