Il sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani Anaao Assomed ha avviato oggi, 15 maggio, una vasta campagna di denuncia contro 50 aziende sanitarie in tutta Italia. L’accusa è di gravi violazioni delle normative contrattuali e legali a danno dei dirigenti medici e sanitari.
La campagna, denominata "D-Day", che mira a garantire migliori condizioni di lavoro e sicurezza per il personale sanitario, vede sul banco degli imputati Asl di diverse regioni del Nord, Centro e Sud Italia. A essere interessate dall’azione legale del sindacato diverse strutture di 16 regioni italiane su 20 (Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche, Molise, Umbria, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia). Molteplici le accuse di Anaoo Assomed: dalla violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro all’inosservanza degli orari di lavoro e dei turni di pronta disponibilità, fino alla mancata erogazione delle ferie e dei permessi. Ancora, disapplicazione delle tutele contro le aggressioni al personale, mancata erogazione dei fondi contrattuali e violazioni relative all’attività libero professionale.
A titolo di esempio, riporta una nota stampa del sindacato dei dirigenti sanitari, in Toscana a essere prese di mira sono “tutte le 11 aziende sanitarie regionali per due motivi: comportamento che si ritiene antisindacale riguardo alla gestione dei fondi per la formazione e l'aggiornamento professionale (articolo 45 del contratto nazionale) e la violazione delle norme sulle prestazioni aggiuntive dei professionisti richieste per ridurre le liste d'attesa. È importante capire come vengono usati i fondi e quanto vengono pagate le prestazioni extra orario. Solo l'Aou Senese e l'Apu Pisana hanno parzialmente accolto le richieste”.
Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, ha dichiarato: “Le cause del disagio dei professionisti non vanno ricercate solo nelle risposte della politica nazionale e regionale, ma anche nell’applicazione delle leggi e dei contratti esistenti da parte delle direzioni aziendali.” “Ed è solo l’inizio”, tuona il sindacato attraverso le righe di un comunicato stampa. Si attendono ora le reazioni delle aziende sanitarie che si sono viste puntare contro il dito dell’ufficio legale del sindacato.