Verso l'ufficio inclusivo

di Covivio   5 febbraio 2024

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Covivio racconta in un paper come creare nuovi ambienti di lavoro aperti alla diversità

Mossa dall’ambizione di continuare a guidare l'innovazione nello sviluppo degli uffici e di affiancare con sempre maggiore responsabilità e impegno le aziende nelle loro sfide future, Covivio – gruppo immobiliare europeo – si è interrogata circa la possibilità di promuovere una cultura dell’inclusione tramite la creazione di ambienti di lavoro che valorizzino le diversità, siano esse di genere, età, etnia, orientamento sessuale, disabilità, religione, credo politico e livello culturale e socioeconomico.

 

La risposta è arrivata col paper “Dal workplace al life place. Scenari e linee guida per progettare spazi di lavoro più inclusivi”, promosso dall’azienda e redatto col supporto di Total Tool e del prof. Giulio Ceppi del Politecnico di Milano tramite l’ascolto di alcune aziende clienti e la visita delle loro sedi milanesi.

La ricerca raccoglie raccomandazioni, strumenti pratici e soluzioni da applicare nella progettazione degli spazi ad uso lavorativo per favorire l’inclusione e le diversità. Il paper verte sull’architettura, sulle soluzioni di design e arredo e sulle attività e servizi proposti negli uffici, che devono tenere conto delle differenze nei campi della disabilità fisica, psichica e sensoriale, del genere e della cultura.

 

Secondo Covivio, gli immobili devono diventare parte integrante del tessuto urbano e coinvolgere la comunità locale. Non c’è vera inclusione senza legame col territorio, e l’ufficio si relaziona inevitabilmente con la città: la permeabilità degli spazi, la presenza di servizi e connessioni e l’accesso ad aree verdi godibili rivestono un ruolo centrale.

Gli arredi? Meglio che siano ergonomici e confortevoli per tutti, offrendo alle persone la libertà di lavorare in modo flessibile, collaborativo o autonomo. E attenzione anche alla segnaletica, che risulta inclusiva se considera una capacità comunicativa e di comprensione a 360 gradi. Il raggio d’azione di un’azienda inclusiva va dalle aree ristoro con consumo differenziato a un’offerta alimentare diversificata nelle mense, con un occhio di riguardo agli aspetti religiosi/culturali, e dalle nursery alle stanze per l’allattamento fino ad aree ad hoc per la spiritualità o meditazione.

Ospitare workshop, laboratori, attività sportive – meglio se con spazio spogliatoio – è un’ottima idea, così come dotare l’ufficio di aree ad hoc in cui ospitare animali domestici.

Con le raccomandazioni del paper, Covivio ha voluto sottolineare che un design inclusivo migliora attivamente le condizioni lavorative per tutti, aumentando il senso di appartenenza e la produttività e favorendo l’innovazione. Una scelta win-win, insomma.