Televisione
17 ottobre, 2025In via Teulada si sono riuniti circa 500 fra giornalisti ed esponenti di sindacati e associazioni per sostenere il conduttore di Report
“Forza, siamo la tua scorta”. È il grido che si mischia agli applausi che accolgono Sigfrido Ranucci quando si affaccia dal balcone della redazione di Report per salutare la folla venuta a portargli solidarietà dopo l’attentato subito ieri, 16 ottobre. Sono le 18.05 e davanti ai cancelli degli studi Rai di via Teulada restano poche decine di persone ma nel corso del pomeriggio sotto il murales alla memoria di Raffaella Carrà si sono radunati circa 500 fra giornalisti, rappresentanti di sindacati e associazioni studentesche e cittadini comuni. Il mondo dell’informazione si stringe intorno a Ranucci. “Questo attentato riguarda tutti noi, basta con questo stillicidio e questi attacchi ai giornalisti”, ha commentato il segretario di Usigrai Daniele Macheda.
“Tutta la Rai oggi è con Sigfrido Ranucci. Non dimentico che Sigfrido non ha sempre sentito la Rai al suo fianco. Ci sentiamo più volte al giorno e sa che la Rai non tollererebbe se lui dovesse essere spinto fuori dalla porta. Sigfrido è stato, è e rimarrà una colonna dell’informazione del servizio pubblico”. L’allusione di Roberto Natale, giornalista e parte del consiglio di amministrazione Rai, chiama in causa la politica e fra le righe evoca quelli che Stefano Ferrante di Stampa Romana definisce come “attacchi calunniosi da parte dei rappresentanti delle istituzioni”.
Quella delle istituzioni è l’assenza più ingombrante in via Teulada, all’appello hanno risposto solo i rappresentanti dell’opposizione. Al presidio, fra gli altri, sono presenti Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra, Gianni Cuperlo del Partito Democratico e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Noi saremo sempre al fianco di Ranucci e di tutti i giornalisti che rispettano il codice deontologico e fanno il loro lavoro con la schiena dritta. La politica non ha fatto nulla per Ranucci, anzi lo ha delegittimato. Ora quei politici che hanno paralizzato l'operatività della Commissione di vigilanza per un anno esprimono solidarietà. Almeno rinuncino alla montagna di querele che gli hanno buttato addosso e si scusino per il dileggio e la delegittimazione costante che hanno fatto nei suoi confronti”, ha sottolineato Conte.
Sull’assenza del centrodestra è tornato anche Vincenzo Vita di Sinistra Italiana: “La destra naturalmente si guarda bene dal partecipare a una manifestazione che, oltre che essere di sostegno a Ranucci, è anche una critica fortissima alla sua linea contro l’informazione e contro la magistratura, al suo attacco ai contropoteri. Verrebbero a prendere fischi, lo sanno e quindi non ci vengono”.
La bomba esplosa sotto l’automobile di Ranucci e della figlia ha richiamato in maniera sinistra l’attentato in cui venne assassinata Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa nel 2017 fuori dalla propria abitazione da un ordigno sistemato nella sua automobile. Come ha ricordato Natale, proprio ieri cadeva l’ottavo anniversario della sua morte: “Daphne Caruana Galizia è morta esattamente otto anni fa. Quello è il ricordo, quella è la paura e la grande preoccupazione che oggi ci ha convocato qui”.
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