Televisione
8 novembre, 2025Con la bacchetta ha diretto non solo un’orchestra: ha diretto un pezzo della nostra memoria collettiva, con il dono di rendere "pop" l’educazione
Il maestro Beppe Vessicchio è scomparso oggi - 8 novembre - a Roma, all’età di 69 anni. A comunicarlo è l’Ospedale San Camillo di Roma, in accordo con la famiglia. Vessicchio è stato compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e un volto amatissimo del Festival di Sanremo.
La sua figura, distinta e rassicurante, è diventata parte della storia televisiva del Paese, tanto da trasformarsi in una sorta di rito collettivo: quando risuonava la frase “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio”, il pubblico sapeva che stava per accadere qualcosa di speciale.
Vessicchio è stato il primo grande maestro e direttore d’orchestra pop del Festival di Sanremo. Con lui, la direzione non era un gesto accademico: era spettacolo, emozione, racconto. Era un ponte perfetto tra tradizione e modernità, tra rigore e leggerezza.
Negli ultimi anni, quando si accennava al tema Festival, nei suoi occhi si percepiva un velo di dolce nostalgia. Ma ogni volta che tornava sul palco dell’Ariston, nelle pochissime occasioni speciali, il pubblico sia in teatro che sui social, lo accoglieva con un entusiasmo che nessuna moda può replicare.
Perché Beppe Vessicchio ha avuto un dono raro: ha reso pop l’educazione. La gentilezza, la disciplina, il rispetto, il silenzio che precede la musica: li ha trasformati in linguaggio condiviso, amato, persino virale. Senza mai cedere a volgarità, senza mai alzare la voce, senza mai smettere di essere se stesso. Sarà ora Carlo Conti, al prossimo Festival di Sanremo, a dovergli rendere omaggio sul palco che lui più amava.
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