Numeri e statistiche evidenziano un progressivo abbassamento dell’età della violenza di genere. «È per questo che, pur occupandoci della materia almeno dal 2016, abbiamo sentito l’esigenza di ritornarci» afferma Riccardo Iacona presentando il primo episodio delle nuove inchieste di PresaDiretta, dal 9 marzo ogni domenica alle 20.30 su Rai 3, per otto settimane.
Negli inediti approfondimenti giornalistici si parlerà di immigrazione, diritto alla cittadinanza, nuovi equilibri mondiali e crisi del modello economico europeo, ma anche di minori, criminalità ed emergenze contemporanee, dal Fentanyl agli amori tossici. Il primo appuntamento, con uno speciale di Aspettando PresaDiretta di circa quaranta minuti, girato fra Piacenza, Trieste e Roma, è dedicato proprio all’analisi delle relazioni fra giovanissimi.
Secondo il primo Rapporto della violenza maschile contro le donne di Differenza Donna, che sarà discusso dalla presidente Elisa Ercoli in dialogo con Iacona, quattro adolescenti su dieci riconoscono di aver subito violenza e circa il 61 per cento del campione ammette di aver lasciato al partner il controllo sulle proprie amicizie.
«Gli stereotipi violenti e i rapporti tossici che si ripropongono tra i giovanissimi sono un grande campanello d’allarme, perché ci dicono che la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere hanno fallito», spiega Iacona. L’idea, perciò, è quella di entrare nelle scuole, sentire educatori, educatrici, insegnanti e ragazzi per «cercare di capire quanto grande e vasto sia questo fenomeno di violenza, controllo, possesso e gelosia».
Si parte dalla storia di Aurora, uccisa a 13 anni, probabilmente la più giovane vittima di femminicidio in Europa. Si prosegue poi con la vicenda di Sara Di Pietrantonio. Oltre al dialogo con Elisa Ercoli, in studio è prevista la presenza di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, che interverrà sull’educazione affettiva degli adolescenti. Sul tema interverrà anche l’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: «Con Fedeli abbiamo ricostruito quegli ultimi atti del governo Gentiloni in cui, con l’educazione sentimentale di cui si parla molto oggi, sembrava che si fosse costruito uno strumento pronto a entrare nelle scuole, in modo strutturale». Argomento che rientra anche tra gli obiettivi della Fondazione Giulia Cecchettin e che verrà affrontato proprio assieme a Gino Cecchettin: «Perché una legge dello Stato esiste già e chiunque può implementarla, anche il governo attuale, se è interessato», aggiunge Iacona.
Ciò che emerge da questa prima inchiesta sono le “prigioni sessuali e affettive” in cui molti adolescenti, soprattutto ragazze, si trovano a causa delle pressioni di un «copione già scritto, plasmato dall’immaginario della pornografia, come moderno kamasutra, e dagli stereotipi che ancora impediscono di contrastare e svuotare il mare della violenza». A mancare oggi sono soprattutto «le sonde per ascoltare i giovani, tanto che ci accorgiamo di un fenomeno solo quando avviene l’episodio violento che brevemente scoperchia tutto». E poi? Poi di solito chi si trova in difficoltà non parla, per non sentirsi vittima due volte, come confermano i dati di Differenza Donna.