La motivazione è alla base di tutto. Se non esiste un buon motivo per fare qualcosa, tutto diventa faticoso, difficile, forzato. Eppure noi umani facciamo ogni giorno tante cose senza una vera motivazione. Si fanno e basta. Per i cani è diverso. Non hanno le nostre sovrastrutture mentali, né il senso del dovere.
Per loro fare qualcosa deve essere motivante altrimenti fanno altro. C’è una frase che mi risuona sempre in testa, che il mio maestro mi ha ripetuto allo sfinimento: «I cani dividono il mondo in interessante e non interessante». Vediamo cosa vuol dire. Si tratta di un concetto semplice: preferisco andare a cena fuori con gli amici piuttosto che passare la serata con i suoceri. Gli amici mi faranno passare del tempo in allegria e la motivazione che mi spinge a preferire loro ai parenti acquisiti, è che l’idea già mi induce emozioni positive. Fin qui ci siamo.
Se vogliamo far apprendere al cane qualsiasi cosa, dobbiamo sempre pensare a cosa può essere interessante e ganzissimo per lui, partire dalle sue motivazioni, altrimenti è facile scivolare nella coercizione: serata con i suoceri.
Potremmo definire le motivazioni come il carburante che induce a fare qualcosa. Facciamo un passo indietro e introduciamo il concetto di apprendimento. I parametri sono tre: memoria, associazione e motivazione.
Per facilitare il processo di associazione-memorizzazione, si fa leva sulla motivazione.
La lista è lunga: predatoria, sillegica, territoriale, protettiva, perlustrativa, esplorativa, epimeletica, competitiva, di ricerca, di corteggimento, cinestetica, somestetica, collaborativa, possessiva, comunicativa, et-epimeletica, affiliativa. Ogni razza ha le sue e non si possono eliminare.
Il Beagle non smetterà di seguire una traccia. Il Setter non smetterà di puntare le farfalle e le lucertole in giardino. Il Pastore Maremmano Abruzzese non smetterà di fare la guardia al suo territorio. Ecco perché è importante scegliere la razza giusta e sapere come rendere la vita di coppia divertente e interessante.
Per esempio: lancio la pallina, il cane la insegue, la prende in bocca e la porta via: non ha capito che se la riporta, la tirerò di nuovo e si divertirà di più. Posso intervenire sull’apprendimento e sulla motivazione, per insegnare che si può giocare insieme. Ci sono tecniche che si possono imparare per trasformarci, agli occhi del nostro cane, in un super eroe. Ma abbiamo la motivazione per farlo? Se la nostra motivazione di imparare a interagire con il cane è bassa, è meglio non avere un cane.
GRAFFI
Senza motivazioni non si fa niente. Soprattutto se vogliamo costruire un rapporto solido e piacevole con il nostro cane. Se imparare a capire quali sono le motivazioni di Fido non ci interessa, allora è meglio non avere un cane. Pensateci bene prima di compiere il grande passo. Il pesce rosso ha meno esigenze.
E CAREZZE
Apprendere. Vale sia per noi che per il cane. Proprietario e cane devono condividere un percorso di apprendimento fatto di memoria, associazione, motivazione. La base perché le aspettative di entrambi non siano deluse. Tutto deve avvenire in modo positivo e piacevole: consenso motivazionale. Le cose funzioneranno.