Un unico gesto, una pentola poggiata sulla testa, esemplifica il dramma quotidiano in cui sono sprofondati i palestinesi. Un bambino è in coda tra decine di suoi coetanei. Spera di ottenere una razione di cibo, nel Sud della Striscia, dove Israele ha concesso l'ingresso a pochi camion di aiuti umanitari. Il sole, in questo periodo dell'anno, comincia a rendere incandescente l'aria, già irrespirabile per la polvere che si libera dalle macerie. Il tegame ripara la testa dai raggi, ma quel bambino ha interiorizzato un'altra paura. La luce nel cielo su Gaza significa bombe, droni, aerei che sganciano morte e distruzione. Negli ultimi due anni, il sole è diventato un dettaglio, se il bagliore delle armi infuoca persino le notti. Il buio è dentro, nello stomaco corroso dalla fame. Sopravvivere con una pentola in testa per proteggersi dai bombardamenti e per raccogliere una miseria di cibo: è la fotografia che immortala la fine dell'umanità.
Visioni
27 maggio, 2025Sopravvivere con una pentola in testa per proteggersi dai bombardamenti e per raccogliere una miseria di cibo: è la fotografia che immortala la fine dell'umanità nella Striscia di Gaza
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