Lavoratori in lotta

Ex Gkn, forzata una cabina elettrica: «Ma la nostra lotta non si ferma neanche al buio»

di Chiara Sgreccia   3 aprile 2024

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lavoratori gkn

Il collettivo di lavoratori in presidio permanente nella fabbrica di Campi Bisenzio denuncia un sabotaggio. E chiama un corteo per difendere l'assemblea che resiste da luglio 2021. E il Festival di letteratura working class

Buio. All’improvviso. Come quando il 9 luglio del 2021, senza alcun preavviso, quasi 500 persone hanno saputo via pec di essere state licenziate dall’azienda per cui lavoravano, l’ex Gkn, che era impegnata nella produzione di semiassi per il furgone Ducato. 

 

La sensazione di desolazione mista a incredulità deve essere stata simile a quella che i lavoratori organizzati per garantire la sicurezza dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) hanno provato quando hanno capito che a far saltare la corrente elettrica, nella notte tra l’1 e il 2 aprile, non è stato un guasto ma qualcuno che è entrato di proposito. A vedere come è ridotta la porta della cabina della centrale elettrica non c’è dubbio: qualcuno che sapeva bene dove mettere le mani. Di cui non si conosce l’identità.

 

«I fatti però sono questi», spiegano i lavoratori della Gkn, che subito dopo il licenziamento si sono uniti in un presidio permanete che resiste da luglio 2021 all’interno della fabbrica, per salvarla, e hanno formato un Collettivo: «Recentemente l’azienda aveva fatto i propri sopralluoghi, aveva provato a installare un servizio di investigazione dentro l'azienda e - guarda coincidenza della vita - a fare entrare un elettricista esterno al posto dei lavoratori a disposizione. Sentiamo su di noi il respiro fetido di ambienti inquietanti».

 

Il 21 marzo scorso il liquidatore Gianluca Franchi, - dell’azienda Qf di Francesco Borgomeo che ha rilevato l’ex Gkn nel dicembre 2021 con l’obiettivo di riqualificarla ma che, invece, non è riuscito a fare niente e non paga gli stipendi ai lavoratori da mesi -  è entrato nella fabbrica di Campi Bisenzio con la collaborazione dei lavoratori, ma «dopo la visita in cui non ha parlato né degli stipendi che ci deve né della reindustrializzazione, ha lasciato dentro un’agenzia di servizi investigativi. Quello che è accaduto rappresenta un problema di tenuta democratica nel momento in cui si utilizza un’agenzia investigativa, munita di telecamere nascoste nei giubbotti, per fare un lavoro non chiaro all’interno di un presidio sindacale», spiegano i membri del Collettivo, alle prese con l’organizzazione della seconda edizione del Festival di letteratura working class che si svolgerà negli spazi della fabbrica dal 5 al 7 aprile, con un prequel il 4 aprile al Teatro Dante.

 

Lo stesso giorno, «la proprietà ha comunicato di volere fare entrare un elettricista, sempre in sostituzione dei lavoratori dipendenti regolarmente a disposizione per lo svolgimento delle attività comandate dall’azienda». Proprietà che nel frattempo sta impegnano le sue energie nel rendere il più difficile possibile l’organizzazione del Festival, attaccando i personaggi che lo promuovono, come Elio Germano, e il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, che riconoscendo il valore culturale del Festival (sottolineato anche dal regista Ken Loach in un messaggio di solidarietà mandato ai lavoratori) ha concesso il patrocinio all’iniziativa.

 

L’azienda Qf di Borgomeo ha anche disertato il tavolo indetto dal ministero delle imprese e del made in Italy lo scorso 26 marzo, per discutere della crisi dell’azienda, visto che i lavoratori non ricevono (di nuovo) lo stipendio da dicembre sebbene proprio alla fine del 2023 il tribunale di Firenze abbia ribadito l’impossibilità di licenziarli vista la condotta antisindacale dell’azienda. Ma ha pensato di chiedere che se ne apra un altro con il ministero dell’Interno con l’obiettivo di ripristinare «la legalità all’interno dello stabilimento. Vista l’immobilità della prefettura di Firenze. E i fatti gravi, inclusi i rave party», si legge nella richiesta di convocazione del tavolo.

 

«È sempre più forte il sospetto che sull’edificio dell’ex Gkn aleggino interessi e meccanismi poco chiari. Anche per questo chiamiamo tutta la comunità solidale ad un corteo a Campi Bisenzio, sabato 6 aprile», si legge sulle pagine social del Collettivo: «La manifestazione partirà alle 19.30 dalla fabbrica di Campi Bisenzio, a conclusione del programma pomeridiano del festival, per raggiungere piazza Matteucci, al centro del Comune». Perché, proprio come hanno fatto quel 9 luglio, invece di arrendersi, i lavoratori lottano. Anche al buio.