Un po’ di “Medico per forza”, un po’ di “Malato immaginario”, un po’ di “Don Giovanni”. Rossi ruba a Molière ciò che lui ha preso ai comici della Commedia dell’Arte. Una farsa senza censure. E negli extra una spassosa versione in polacco

Ci sono spettacoli che hanno una vita scoppiettante, almeno quanto quella messa in scena. È il caso di "Questa sera si recita Molière" di Paolo Rossi, "dramma da ridere in due atti". Il comico ha sempre affrontato i grandi classici a modo suo: Shakespeare improvvisato dal pubblico, Rabelais recitato lungo la Senna, fino all’ultima tournée ispirata a Dostoevskij. Con "Questa sera si recita Molière", Rossi voleva «rubare a Molière ciò che lui a sua volta ha carpito (che in francese vuol dire "ciulato") dai nostri comici della Commedia dell'Arte». Ecco dunque un po' del "Medico per forza" con innesti da "Il malato immaginario", il monologo dell’ipocrisia del Don Giovanni come finale, gli infiniti colori della Compagnia del Teatro di Rianimazione e l’ausilio, ancora una volta, del pubblico. Il risultato è una spassosissima farsa in cui Rossi diventa il dottor Sganarelli, impostore che vuol vendere a tutti un miracoloso unguento, in grado di guarire persino la «scajola», malattia che si prende a Napoli e Genova «che sembra che t'han smanganellato». Con lui, l'aiutante Previto, «maschera del ’500 che discende da Truffaldino », e due innamorati, Lucinda e Leandro, osteggiati dal ricco padre di lei.

Come dire, uno spettacolo sui ciarlatani, in un momento storico in cui i ciarlatani la fanno da padroni, con Rossi che cita ed elogia Berlusconi: «Le battute sono tutte sue ma non gli do un euro di Siae!». Ebbene, lo spettacolo piace persino in Polonia. E anzi Rossi si ritrova sui giornali come un fine autore di satira contro Lech Walesa. Nel 2005, invece, in Italia Raidue trasmette la prima parte. Poi però blocca la seconda, ufficialmente a causa del linguaggio "non idoneo". «Abbiamo fatto un milione di telespettatori all’una di notte», racconta Rossi, «mi son detto: ahi, vuoi vedere che in mezzo c'era anche…». "L'espresso" e "Repubblica" ora pubblicano in Dvd la versione integrale, arricchita negli Extra dalla sorprendente versione in polacco.