In questi giorni la Doubleday americana avrebbe voluto vedere McEwan in giro per gli Stati Uniti a promuovere il suo ultimo romanzo 'On Chesil Beach'. Ma lo scrittore si è impuntato e ha acconsentito a un unico incontro con il pubblico lo stesso giorno in cui il suo romanzo è uscito nelle librerie americane (in Italia sarà pubblicato in autunno da Einaudi). E quando parla si capisce che sbaglia rimandando il pubblico alla sola lettura dei suoi romanzi, e che anzi vederlo e sentirlo raccontare se stesso e i suoi libri, aiuta a capire la sua scrittura e il suo mondo.
A New York sono le sette di sera di una meravigliosa giornata di giugno quando McEwan arriva sulla 92esima Strada, all'angolo di Lexington Avenue. In sala non c'è neanche un posto libero. I biglietti sono andati a ruba come se fosse la prima di un attesissimo musical di Broadway. Il cinquantottenne scrittore è accolto da un applauso scrosciante quando si avvicina al microfono con in mano una copia di 'On Chesil Beach', un libro di 200 pagine grande meno di una spanna. Alto, magro, camicia bianca, completo grigio senza cravatta 'Ian Macabre', come venne soprannominato dalla critica a seguito dei contenuti spesso violenti dei suoi libri, è l'immagine di un perfetto gentleman britannico, con una punta di informalità da cui trasuda pur sempre un'indiscutibile eleganza.
"Spero di non perdere la vostra attenzione se vi leggo un brano che ha a che vedere col sesso", civetta. Risate, un applauso e il pubblico è già incantato dal suo carisma. "È da un anno che Edward è affascinato dall'idea che una notte in una precisa data nel mese di luglio la parte del suo corpo più sensibile avrebbe trovato casa, seppure per un periodo breve, all'interno di una cavità che si era formata naturalmente dentro a questa donna allegra, bella e incredibilmente intelligente". È il 1962 ed Edward Mayhew, protagonista del romanzo, arriva vergine al matrimonio con Florence, anche lei inesperta di sesso. Questa giovane coppia inglese rappresenta una generazione di transizione. Ancora pochi anni e sarebbe scoppiata la rivoluzione sessuale (e poi il '68 e il sovvertimento generale dei costumi) che avrebbe travolto la cultura dell'Occidente, facendo cadere le barriere del sesso e le gerarchie che avevano caratterizzato i rapporti sociali fino a oltre la prima metà del Ventesimo secolo.
"Finalmente erano due adulti, in vacanza, liberi di fare quello che volevano", scrive McEwan raccontando il desiderio di Edward e Florence di lasciarsi travolgere dalla passione. "Nel giro di pochi anni quello sarebbe stato un atteggiamento alquanto comune fra i giovani. Ma per il momento erano ancora schiavi del loro tempo". Come lo era McEwan, che aveva 14 anni nel 1962. Era più giovane del protagonista di 'On Chesil Beach', ma pur sempre era già conscio del clima di repressione sessuale che caratterizzava la Gran Bretagna in quegli anni. Intanto scrive dei suoi due protagonisti: "Forse in un giorno non molto lontano lui sarebbe riuscito a persuaderla - forse stanotte stessa, e magari non sarebbe neppure stato necessario persuaderla - a prendergli l'uccello (lo scrittore usa proprio la parola 'cock') e metterselo in quella sua bocca morbida e meravigliosa".
'On Chesil Beach' si svolge nell'arco di una notte, la prima notte di matrimonio fra due sposini inesperti lungo la costa di Dorset ed è un romanzo che nella sua semplicità affronta temi allo stesso tempo comici e drammatici. È il buffo dramma di un giovane ansioso di sperimentare finalmente la gioia del sesso e di sua moglie che sente un nodo allo stomaco al solo pensiero di intimità con il marito.
È la 'London Review of Books' che nel 1993 lanciò questo premio per la peggiore narrativa sessuale: "Un premio che ha lo scopo di scoraggiare l'uso volgare, inelegante e ripetitivo di brani che contengono descrizioni sessuali nel romanzo moderno", spiega McEwan con un misto di umorismo, sarcasmo ma anche con serietà. E fa capire che lui sa trattare questo tema con eleganza. Non è un caso che perfino l'intonazione della sua voce serve per dare una pennellata di classe ai brani spinti di 'On Chesil Beach' che legge al pubblico newyorchese. Corre veloce di frase in frase quando descrive luoghi, situazioni o riferimenti al passato, come fossero osservazioni passeggere e incoerenti. Ma quando arriva al dunque, un desiderio represso, una paura sessuale o una mano che esplora parti intime, McEwan rallenta il ritmo, fa un lunga pausa che improvvisamente trasforma quell'agglomerato di pensieri apparentemente casuale in una narrativa da maestro.
"Il modo principale in cui Edward aveva contribuito ai preparativi per il matrimonio", sono le parole che lo scrittore legge rapido davanti al pubblico di New York descrivendo la decisione del suo protagonista di non masturbarsi, "era stato di resistere alla tentazione". Una pausa, poi McEwan scandisce lentamente le parole, mentre il pubblico rimane tra sgomento e divertito: "Per più di una settimana. Non aveva fatto un voto di castità con se stesso fin da quando aveva dodici anni. Voleva essere in forma smagliante per la sua sposa. Non era stato facile, specialmente di sera nel suo letto, o alla mattina appena sveglio, o durante i lunghi pomeriggi o nelle lunghe ore prima di pranzo o dopo cena", prosegue lo scrittore con una mitragliata di parole che danno l'effetto dell'ossesione giovanile per la masturbazione. "Ora eccoli... finalmente insieme". Un'altra pausa della voce. "Sposati... e da soli".
Come per esempio la storia dei ciotoli sulla spiaggia di Chesil. McEwan ne aveva presi alcuni da portare a casa. Voleva esaminarli, confrontare quelli più piccoli con quelli più grandi, quelli a un capo e all'altro della lunga spiaggia per capire come vento, pioggia e onde contribuiscano a levigare i sassi creando una sorta di mappa naturale del tempo che passa. "Non sapevo che fosse illegale rimuovere ciotoli da quella spiaggia", racconta McEwan con ironia, ricordando che dopo quell'episodio i mass media lo bollarono con l'insulto di essere un 'pebble snatcher', un rubasassi. Fu costretto a restituire i ciotoli a Chesil Beach, testimone una troupe televisiva, per evitare una multa da 2 mila sterline.
"Tutte le volte che finisco un romanzo mi dico che questa è l'ultima volta", conclude l'incontro lo scrittore, e spiega che per coltivare l'arte di narrare bisogna fare un vero e proprio sforzo fisico. "Forse a mano a mano che invecchio farei meglio a concentrarmi su racconti brevi, anziché romanzi, perché richiedono meno fatica. Scrivere è un terrorizzante atto di silenzio e solitudine che ti porta a isolarti dalla vita. Scrivere è una scelta spietata". Soprattutto quando a uno scrittore bastano poche ore, tanto dura la trama di 'On Chesil Beach', per distruggere in modo spietato un futuro che non sa attendere.
ha collaborato Nassia Kalamakis