Mezz'ora di improvvisazione, imitazioni, intelligenza e follia. Con la finta Giorgia Meloni, le telefonate con Amadeus, la sigla di Jovanotti

Fiorello torna su Radio2 con La Pennicanza e l'idea di non avere un’idea

Gli è bastata mezz’ora. Fiorello è tornato su Radio 2 a sorpresa e in un attimo ha ricordato cosa significa mettere in piedi uno show. Dopo settimane di spoiler e smentite all’improvviso è andata in onda “La Pennicanza”, un insieme di lucida follia, improvvisazione altissima, comicità a braccio, mestiere e intelligenza, a cui gli spettatori orfani di VivaRai2 erano stati abituati e che ora possono ritrovare anche su RaiPlay. «Si chiama “Pennincanza” perché a quell’ora in genere faccio una pennica» dice Fiorello scatenato, accompagnato dalla spalla puntuale Fabrizio Biggio. E mette subito le cose in chiaro: «Non abbiamo un'idea, siamo qui a fare non lo so, certo non un programma di personaggi: ci sono 26 Cannavacciuoli in giro per la tv, gli Achilli Lauri, le Ferragni… Non c'è nessuno libero!»  

 

Per far capire che l’aria che tirerà sarà sempre di livello fa ascoltare  un finto vocale della premier Giorgia Meloni: «Ciao Rosa', so' Giorgia, ti ho trovato un posticino, fai una settimana di prova e poi vediamo. Mi raccomando, non devi mai nominare quello lì col naso lungo». 

 

L’innominabile Amadeus, l’amico del cuore, il ragionier Sebastiani arriva in collegamento, ricreando per un attimo quel sapore di coppia targata Sanremo che ha lasciato in molti briciole di cuore. E lo difende a suo modo, per i numeri di "Like a star" che si è scontrato nella prima puntata sul Nove contro la finale di Coppa Italia. «Sappi che mercoledì  quando andrai in onda tu  torna Mina in televisione e sulla Rai danno la partita di tennis tra Sinner e Papa Leone! Hai poche speranze». 

 

E poi saltella senza posa, dall’attualità all’Eurovision, mentre Giampaolo Rossi diventa «il sosia di Antonio Ricci" e Stefano Coletta «raccomandato dalla Santanché con cui organizza feste a Porto Cervo chiamate "Le Notti di Cabiria"». E mentre avanza spazio anche per un'imitazione di Sinner, del padre, della madre e di un improbabile ed esilarante fratello calabrese di Jannik, si pensa già a quello che metterà in piedi per il giorno dopo, in questo incredibile programma senza format, in cui l'idea è proprio quella di non avere un'idea. D’altronde come ha detto scherzando ma non troppo, «A 65 anni l'umiltà è finita, dico quello che mi passa per la mente». Per fortuna.

 

 

 

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