Scoperta da Bigas Luna. Lanciata da Almodóvar. Adorata da Woody Allen. E ora contesa tra Hollywood e Madrid (Da Los Angeles)

Nella tela di Penélope

Ormai pochi hanno dei dubbi. È Penélope Cruz la nuova regina di Hollywood. Bella, intelligente, poliglotta, la sua ultima conquista è stato il cuore di Woody Allen. "Penélope è una forza della natura femminile", dice di lei ammirato il regista che la paragona alla "migliore Anna Magnani". Dopo averla vista in 'Volver' di Pedro Almodóvar, Allen ha scritto una parte su misura per lei nella sua commedia 'Vicky Cristina Barcelona' (successo al Festival di Cannes, arriverà sugli schermi internazionali in agosto). Nel film la Cruz interpreta il ruolo chiave di Maria Elena, l'indomita ex moglie del protagonista maschile, Javier Bardem, un ciclone di donna comicamente fuori di testa che scatena la propria gelosia sull'avvenente straniera: Scarlett Johansson, a sua volta al suo terzo film col regista.

"Davanti a Penélope Woody diventava un imbranato, balbettava: P-P-Penélope, arrossendo", racconta la Johansson. Intanto Cruz e Bardem si sono innamorati sul set, un amore che, secondo ogni rotocalco, era destinato a trasformarsi in un matrimonio tra due superstar spagnole in terra californiana, ma che negli ultimi giorni sembra aver preso una piega verso la rottura. Scottata dai pettegolezzi che avevano segnato le sue trascorse relazioni con superdivi come Tom Cruise e Matthew McConaughey, la nuova regina di Hollywood è abbottonatissima al riguardo.

È nata a Madrid il 28 aprile 1974, la Cruz. In Spagna l'hanno conosciuta con 'Jamon Jamon' di Bigas Luna (protagonista sempre Bardem) nel 1992. Da bambina aveva studiato per nove anni danza classica al conservatorio della capitale, ma a 15 anni, scelta per una pubblicità a un provino fra 300 ragazze, scoprì la passione per la recitazione. E dopo apparizioni in tv e al teatro, la svolta arriva con 'Carne Tremula' (1997) dove ha la possibilità di lavorare con Almodóvar. Nello stesso anno è la protagonista del thriller 'Abre los Ojos' di Alejandro Amenabar, un grande successo in Spagna: soprattutto una pellicola che sarebbe stata rifatta (con la Cruz nello stesso ruolo) nel 2001 a Hollywood con il titolo 'Vanilla Sky' per la regia di Cameron Crowe. Sul set la Cruz incontra il suo futuro fidanzato Tom Cruise. Ma intanto nel 1999 la Cruz recita nello stupendo 'Tutto su mia madre' di Almodóvar. Sarà la chiave del suo successo. Improvvisamente l'attrice, amatissima in Spagna, si ritrova richiesta a Hollywood, dove la chiamano a recitare in: 'All the Pretty Horses' di Billy Bob Thornton, in 'Blow' con Johnny Depp, nel 'Mandolino del capitano Corelli' e in 'Sahara' (con McConaughey). Oggi, oltre che in 'Vicky Cristina Barcelona', la Cruz apparirà sugli schermi in 'Elegy' di Isabel Coixet, con Ben Kingsley nel ruolo di un professore universitario che perde giustamente la testa per lei). A Los Angeles vive non lontano dalla sua migliore amica Salma Hayek, con cui finalmente riesce a realizzare il sogno di recitare insieme nella commedia western 'Bandidas'. Ma il richiamo di Allen e Almodóvar la riporta in Spagna.

Qui ha finito di girare con il regista Menno Meyjes 'Manolete', un film sul leggendario torero, considerato il più grande e il più elegante del secolo, interpretato da Adrien Brody, morto nell'arena di Linares il 28 agosto del 1947 (venne dichiarato il lutto nazionale di tre giorni). La Cruz è Lupita, il grande amore di Manolete. La storia fa perno sulla complessa e turbolenta relazione di Manolete con l'attrice Antonita Sino, detta appunto Lupe, una donna fiera e indipendente quanto di dubbia reputazione, innamorata della vita quanto il torero lo è della morte. Ma come si fa a recitare in un film che inneggia a un torero ai tempi di una Hollywood animalista e che considera la corrida una barbarie? Una pellicola così la può girare un'attrice come la Cruz che è portavoce dell'associazione animalista Peta (People for the Ethical Treatment of Animals)? "Io detesto la violenza degli uomini sugli animali", risponde lei, "sia io che Adrien (Brody) abbiamo preteso che i torelli con cui lui si allenava non venissero feriti. E per le riprese delle scene di uccisione dei tori abbiamo imposto l'uso di finti animali meccanici e di effetti digitali".

E sempre a Madrid la Cruz è ancora una volta diretta da Almodóvar, in 'Los abrazos rotos': in parrucca biondo platino interpreta un'aspirante attricetta venuta dalla provincia e inseguita da un finanziere poco scrupoloso. L'idea del film, racconta la Cruz, è venuta ad Almodóvar dopo l'enorme stress per la promozione di 'Volver': "Ha passato mesi in una stanza buia massacrato dal mal di testa", dice l'attrice: "E l'ispirazione gli è venuta proprio dal buio. È il miglior copione che Pedro abbia mai scritto. Restare vicino a lui è un piacere e uno stimolo. La sua passione per il cinema è contagiosa. C'è sempre qualcosa da imparare da qualcuno che ha così tanto talento e intelligenza, una persona speciale con cui ci si può divertire tanto. Per me, ogni volta, è un vero ritorno a casa, alle mie origini". Il legame con la Spagna, infatti, è ancora fortissimo: "Sarò sempre una madrilena al 100 per cento e continuerò a lavorare in madrepatria", dice: "O in Italia, paese che adoro. A volte mi sento una donna italiana intrappolata nel corpo di una spagnola". Non a caso, c'è chi la paragona alle grandi figure femminili del cinema italiano, non solo ad Anna Magnani, anche a Sophia Loren o Claudia Cardinale. "Non nego, quando mi preparavo per 'Volver', di aver studiato i loro film, da 'La ciociara' a 'Bellissima' a 'La ragazza con la valigia'. E proprio con Sophia Loren, oltre che con Nicole Kidman (e sarà una bella sfida, tra la bruna passionale e l'algida bionda) avrà occasione di recitare in autunno nel 'Nine', adattamento cinematografico del musical portato a Broadway da Antonio Banderas, a sua volta remake di '8 e 1/2' di Federico Fellini. Nel film, diretto da Rob Marshall, la Cruz apparirà nella parte di Carla, che era di Sandra Milo, Daniel Day-Lewis sarà Guido-Mastroianni, mentre la Loren sarà la mamma di Guido. Insomma, Penélope diva dei due mondi: "Diva non lo so, ma l'idea di essere riconosciuta come un'attrice impegnata sui due lati dell'oceano mi emoziona e mi fa sentire realizzata".

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