Ha inventato un'eroina del Web chiamata Superpippa, dedita "a salvare il mondo dalla censura, dall'impotenza e dal calo del desiderio sessuale". Ha terrorizzato migliaia di genitori, che hanno sorpreso i figli in pieno giorno a guardare il suo canale satellitare non criptato, molto ironico e un poco erotico. Ha fatto il boom con una tv a pagamento tutta porno e pallone. E adesso, con neanche sei milioni di fatturato e un'azienda da sette dipendenti, sfida Rupert Murdoch e l'offerta di oltre un miliardo di euro per trasmettere le partite della serie A dal 2010 al 2012.
L'imprenditore in questione è Marco Crispino, classe 1971, nato a Roma ma calabrese doc. È l'amministratore unico di Conto Tv, l'emittente pisana che, oltre a incendiare le notti degli italiani, sta togliendo il sonno al mondo pallonaro. Il motivo dell'insonnia è presto detto: la Lega Calcio per conto dei club aveva già avviato la vendita dei diritti televisivi a Sky per 1.149 milioni di euro. Poi è arrivato il ricorso di Conto Tv, che trasmette partite di serie minori, ma anche di coppa Italia, coppa Uefa e preliminari di Champions League. La corte d'appello di Milano ha dato (in parte) ragione a Crispino, convinto dell'inesistenza di una vera e propria asta pubblica per accaparrarsi le gesta dei calciatori. Col risultato che i quattrini promessi ai presidenti ora sono a rischio.
La sfida di Conto Tv sembra impossibile, ma la storia potrebbe cambiare. A due condizioni. La prima, che la Lega sia costretta a 'spezzettare' il pacchetto dei diritti tv: non più la vendita di tutte le partite in un solo blocco, ma diverse offerte a prezzo, ovviamente, più basso. La seconda condizione è che Crispino non sia solo. Il diretto interessato si svela a metà: "Abbiamo già diversi contatti, persone che sono disposte ad affiancarci economicamente se la Lega farà una vera asta pubblica. D'altra parte, non vedo perché sul digitale terrestre la serie A si possa vedere su Mediaset Premium e Dahlia Tv, mentre sul satellite solo su Sky". La conclusione più logica, in tempo di guerra totale fra Sky e Mediaset, è che dietro Crispino ci sia proprio il Biscione. O magari Mediolanum. Il diretto interessato smentisce: "Non sono l'uomo di nessuno".
Così, mentre il mondo del calcio trema, gli avvocati Vincenzo Franceschelli e Vincenzo Zeno Zencovich preparano la difesa contro il reclamo annunciato dalla Lega. Crispino si può permettere anche loro, fra i massimi esperti del settore. Mica male, per uno che fino a quindici anni fa era un pr nelle discoteche di Calabria e Versilia. Uno che da ragazzo vendeva un giornalino per turisti nel Golfo di Squillace, facendo soldi con le pubblicità dei ristoranti. Ma anche uno dei primi a puntare sul Web, con il trasferimento della sua micro attività editoriale dalla carta alla Rete. Nel 2001 si inventa il sito erotico-umoristico www.superpippa.com. Basta accogliere sulla home page i link dei siti hard e dei numeri 899 per incassare i soldi necessari a lanciare un canale satellitare in chiaro, cioè Superpippa Channel. Qui però insorge il movimento dei genitori e a tempo di record l'Agcom spegne il canale. Poco male, Marco Crispino ha già in mente di fare il salto. Insieme al padre Rosario e all'amico del liceo Carmine Lo Bello fonda Conto Tv. Che arriva anche sul digitale terrestre. Agli esordi è già scontro con Sky per problemi tecnici di compatibilità. Ma alla fine il gruppo di Murdoch non può far altro che accogliere sulla sua piattaforma l'accoppiata porno-pallone di Crispino. La multinazionale e la tv locale, però, vivono da separati in casa. Finché non si incontrano in tribunale.
Politica
13 novembre, 2009Gli inizi da pr in discoteca. Poi l'eroina sexy. Lo sbarco in Rete. La piccola tv tra hard e calcio. E ora Crispino lancia il guanto a Murdoch
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