Secondo una ricerca svedese, nel corso di un parto cesareo il patrimonio genetico dei bambini sarebbe molto esposto a una reazione chimica in grado di indurre modificazioni nel Dna, aumentando il rischio di allergie e altre patologie

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La genetica predispone, e il cesareo dispone. Almeno in parte. Nonostante quanto sia scritto nel Dna del nascituro. Lo afferma uno studio apparso su 'Acta Paediatrica' coordinato da Mikael Norman del Karolinska Institute di Stoccolma, secondo il quale nel corso di un parto cesareo il patrimonio genetico dei bambini è molto esposto a una reazione chimica (metilizzazione) del tutto inapprezzabile dall'esterno che però blocca molti geni, attivi quando la nascita avviene per via naturale. Nella ricerca sono stati esaminati 37 bambini, 21 venuti al mondo con parto naturale e 16 con taglio cesareo. I ricercatori hanno trovato nel cordone ombelicale dei bambini nati con parto cesareo un valore di metilizzazione superiore del 20 per cento.

Secondo gli esperti svedesi questa alterazione del Dna potrebbe essere legata al meccanismo di stress indotto dal cesareo. Se nel parto normale infatti la tensione per il neonato cresce progressivamente durante il travaglio, creando una sorta di adattamento, con il cesareo lo stress è immediato. Proprio questa reazione intensissima potrebbe essere la causa dell'aumento del rischio di allergia e altre patologie che si osserva più frequentemente in chi è nato con l'intervento chirurgico. "Pensiamo che le condizioni alterate di nascita imprimano dei cambiamenti nelle cellule immunitarie, cambiamenti che si manifestano più tardi nel corso della vita", ha commentato Mikael Norman, coordinatore della ricerca.