"Il nostro alleato Maurizio Paniz si occupa a tempo pieno delle beghe del premier, di Lavitola e di Alfonso Papa. E intanto il governo centrale ci ha tagliato tutti i fondi e qui siamo alla frutta". Il presidente della provincia di Belluno, del Carroccio, spara a zero contro i berlusconiani
Da una parte Gianpaolo Bottacin, leghista, giovane, biondo, presidente della Provincia di Belluno, eletto appena due anni fa. Dall'altra Maurizio Paniz, avvocato, barbetta bianca, potente deputato del Pdl e noto anche come l'onorevole che a Montecitorio tentò di convincere il mondo che Berlusconi credeva Ruby nipote di Mubarak.
Non proprio uno scontro di titani, insomma, ma un esempio plastico della frattura tra partito di Berlusconi e quello di Bossi, seppur a livello locale: il Pdl ha infatti presentato, assieme a tutta l’opposizione compreso il Pd, una mozione contro Bottacin. Lunedì sera era prevista la discussione della mozione, ma il leghista ha anticipato tutti presentando le dimissioni, mentre il Pdl è rimasto zitto in aula.
Che succede al centrodestra di Belluno, Bottacin? Problema personale o politico? «Problema finanziario. Non abbiamo i soldi per erogare i servizi pubblici che la legge ci impone. Ho scritto a tutti, al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e al premier, Silvio Berlusconi. Sarebbe bene che si desse da fare anche il coordinatore provinciale di Belluno e deputato pidiellino Maurizio Paniz, che invece si occupa a tempo pieno delle beghe del premier, della scarcerazione di Alfonso Papa e di Valter Lavitola».
Pesantino. Ma Paniz risponde che lui va fiero di quelle telefonate. «La base leghista da noi è insofferente verso il Pdl e sono sofferenti anche i cittadini bellunesi che non vedono la possibilità di vedere erogati i servizi essenziali. Mentre all’interno della maggioranza tutto questo caos, beh, rimango esterreffato. Non è possibile che una maggioranza, in un momento come questo, si comporti in modo vergognoso».
Ma perchè tanta avversione tra lei e Paniz? «Non se lui abbia problemi con me, io non ne ho con lui».
Ma è stato proprio Paniz a spingere per questa mozione contro di lei? «Guardi non capisco la logica e la strategia, mi è sconosciuta. Prima dice ai consiglieri del Pdl di presentare la mozione, poi dice che per ritirarla chiediamo le scuse di Bottacin. Ma di che cosa dovrei scusarmi? Dovrebbero essere loro a chiedere scusa».
Intanto la mozione rimane all’ordine del giorno. «La mozione rimane un atto gravissimo, un atto estremo».
Perché Paniz ha spinto sulla mozione? «Pare che adesso si sia defilato. Evidentemente si è reso conto che non è in grado di gestire il suo partito».
Come andrà a finire, visto che il capogruppo Pdl Raffele Addamiano, uomo di Paniz, è rimasto in assoluto silenzio in aula ? «La mozione non è stata ritirata dal Pdl e allora ho dato le dimissioni, perché se non c’è una maggioranza, è inutile continuare. Poi vediamo cosa succede».
Intanto che discutete, lei può garantire i servizi ai cittadini? «Noi siamo alla frutta, anzi oltre. Il governo centrale ci ha tagliato le risorse. Siamo quasi al dissesto finanziario».
E Paniz? «Che Paniz faccia presente a Roma le esigenze del nostro territorio e che non è possibile procedere. Mi aspetto dai nostri rappresentanti al parlamento che lavorino per Belluno e non per Lavitola o Papa. Penso che anche ai cittadini bellunesi sia venuto questo pensiero. Noi siamo a Roma ma non riusciamo a scardinare questo meccanismo, che sta facendo morire le nostre imprese e le nostre famiglie».
Se lei cade, ci saranno conseguenze? «Ho letto le dichiarazioni del mio segretario regionale Gianpaolo Gobbo e di quello provinciale Diego Vello che dicono che, se salta la Provincia di Belluno, l’alleanza con il Pdl verrà rimessa in discussione sul piano regionale» (riferimento alla giunta del Veneto, alleanza Pdl-Carroccio retta dal leghista Luca Zaia, ndr).
Pare bellicoso. «Noi siamo monolitici e non puoi dire 'facciamo la guerra a tizio' e poi non succede niente. Non possiamo continuare a mostrare l’altra guancia».