Si è dimesso il prelato sloveno che con i suoi investimenti sbagliati aveva creato un buco di un miliardo di euro. Per cercare di ripianarlo aveva perfino mandato in onda programmi porno sulla tivù della diocesi

Alla fine l'arcivescovo sloveno Franc Kramberger s'è dovuto arrendere all'evidenza dei numeri. Il monsignore della piccola diocesi di Maribor, responsabile di uno dei più gravi dissesti della storia recente del Vaticano svelato due settimane fa da L'espresso, ha così rassegnato le dimissioni. Il Papa non ci ha pensato due volte e le accettate. C'erano ottocento milioni di buoni motivi: a tanto ammontano i debiti che la chiesa della cittadina è riuscita ad accumulare in una quindicina d'anni. Un buco gigantesco creato da cattivi investimenti in varie società che ora rischiano il fallimento.

Ora gli succederà nell'incarico il coadiutore, il monsignor Marjan Turnsek, che di fatto aveva commissariato il vescovo già da qualche mese. La sala stampa vaticana ha precisato che la rinuncia al governo pastorale della diocesi avviene in base al comma 2 del canone 401 del codice di Diritto canonico. Il comma 2 esclude motivi di età, e prevede altre motivazioni, da quelli di salute a quelli di opportunità: la presenza in diocesi del coadiutore, che per le norme canoniche ha diritto di successione, indicava la decisione del Vaticano di rimuovere il vescovo.

Il caso è stato reso pubblico da "L'Espresso" con un'inchiesta pubblicata due settimane fa e che riproponiamo qui di seguito

La Chiesa ha fatto crac
C'è una piccola diocesi che da qualche settimana ha tolto il sonno alle notti di Papa Benedetto XVI. Una chiesa che custodisce un segreto che potrebbe travolgere il Vaticano. Stavolta non si tratta della curia americana o di quella irlandese, implicate negli scandali dei preti pedofili. Né di ecclesiastici italiani, finiti nelle inchieste dei magistrati sulla "cricca" capitanata da Angelo Balducci e sul presunto riciclaggio dello Ior scoperta da Bankitalia. La basilica che angoscia Joseph Ratzinger e i suoi uomini di fiducia, Tarcisio Bertone su tutti, è quella di Maribor, cittadina nel nord Slovenia famosa per ospitare una gara di slalom della coppa del Mondo di sci.

La città rischia, ora, di diventare celebre anche per uno dei più gravi crac finanziari della storia della Chiesa: l'arcidiocesi, oltre a pascolare le anime di poco più di 100 mila fedeli, si è infatti lanciata negli ultimi anni in investimenti quantomeno spericolati. Sarà stata l'incompetenza del vescovo (rimosso da poco), sarà stata la crisi economica mondiale unita a qualche colpo di sfortuna, fatto sta che la chiesetta e le società da lei controllate sono riuscite ad accumulare la bellezza di oltre 800 milioni di euro di debiti. Un buco mostruoso che attualmente nessuno è in grado di coprire: il rosso è pari al 2 per cento dell'intero prodotto interno lordo sloveno e, per fare un raffronto, è tre volte superiore alle entrate registrate nell'ultimo bilancio del Vaticano. Continua qui

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