Nella sua clinica prometteva di curare le ragazze dall'anoressia, invece abusava sessualmente delle pazienti. Ma un'inchiesta de l'Espresso ha smascherato il business di Waldo Bernasconi. Che ora è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere

Condannato il dottor Anoressia

Non era un terapeuta e abusava sessualmente delle sue pazienti. Per questo Waldo Bernasconi, sedicente guru dell'anoressia  è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere. I giudici del tribunale di Como hanno così messo nero su bianco in una sentenza ciò che L'Espresso ha denunciato con le sue inchieste fin dal 2004. Bernasconi, privo di specifiche qualifiche professionali, aveva creato a Lugano una casa di cura per i disturbi dell'alimentazione e grazie a un'abile strategia di marketing era riuscito a vendere i suoi servizi a centinaia di ragazze italiane.

Il processo, durato due più di due anni, ha accertato che in più di un'occasione Bernasconi ha abusato del suo ruolo e della fragilità psichica delle pazienti per compiere atti sessuali sulle giovani donne che soggiornavano nella clinica. L'imputato è stato invece assolto dalle accuse di associazione per delinquere e truffa.

Il metodo Bernasconi, da lui ribattezzato neoreichiano, veniva presentato come un percorso terapeutico che porta le ragazze a riacquistare l'autostima, la consapevolezza di se stesse e del proprio corpo. Tra l'altro le pazienti venivano costrette a indossare abiti succinti e a esibirsi in bikini. I giudici hanno accertato quattro casi di violenza sui sette di cui Bernasconi era accusato.

Una delle pazienti, appena dimessa dalla casa di cura, si è suicidata nel settembre 2005. Aveva 22 anni. Un'altra donna, affetta da gravi disturbi psichici, ha più volte tentato di togliersi la vita mentre era ricoverata. Il business dell'anoressia ha fruttato milioni di euro al sedicente terapeuta. I ricoveri nella casa di cura "Sana Vita" arrivavano a costare oltre diecimila euro al mese e in molti casi le Asl italiane hanno rimborsato le spese alle famiglie.

Entusiastici servizi televisivi sulle reti Rai e Mediaset e articoli sul Giornale della famiglia Berlusconi avevano consolidato la fama di guaritore di Bernasconi, che è cittadino svizzero e console onorario della Croazia a Lugano, forte anche di agganci politici nel Canton Ticino. In Svizzera il caso della clinica Sana Vita fece grande scalpore negli anni scorsi dopo il reportage di denuncia realizzato dalla popolare trasmissione televisiva Falò.

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