Ha rotto un tabù il cancelliere tedesco Friedrich Merz quando lunedì, 27 maggio, ha revocato le restrizioni sull’uso delle armi fornite all’Ucraina, permettendo a Kiev di colpire obiettivi militari all’interno del territorio russo. "Speriamo che politici ragionevoli in Germania fermino la follia di coinvolgere il loro Paese nel conflitto in Ucraina", ha replicato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
Questa svolta apre la strada a un possibile invio dei missili da crociera Taurus tedeschi, a lungo richiesti da Kiev, ma finora bloccati dal precedente governo Scholz per timore di un’escalation. Merz, a capo della nuova coalizione, ha adottato un approccio più assertivo. Francia e Regno Unito hanno già fornito missili simili e anche gli Stati Uniti hanno recentemente allentato le restrizioni sull'uso di armi americane in prossimità dei confini russi.
Mantiene invece una linea prudente il vicepremier Antonio Tajani. Prima della segreteria nazionale di Forza Italia del 28 maggio, il ministro degli Esteri ha ribadito che "le nostre armi devono essere sempre usate nel territorio ucraino".