Parte l'estrazione di petrolio a quattro miglia dalla costa. L'ha voluta Monti ed è un affare per il fondo Usa che la gestirà. Il mini giacimento basterà per 100 giorni di consumo interno

Un via libera arrivato a soli due giorni dalle elezioni. Il ministero dell'Ambiente ha dato valutazione d'impatto ambientale positiva allo sfruttamento del giacimento di Ombrina Mare da parte di Mediterranean Oil & Gas. È uno dei primi risultati concreti della Sen, la strategia energetica nazionale disegnata dal governo di Mario Monti con l'obiettivo di rilanciare la produzione di idrocarburi in Italia. Situato nelle acque abruzzesi dell'Adriatico, quattro miglia al largo, il giacimento si trova di fronte alla "Costa dei Trabocchi", zona d'ispirazione del poeta Gabriele D'Annunzio.

In passato ci furono parecchie proteste da parte della comunità locale, spaventata dalle possibili ricadute ambientali dello sfruttamento petrolifero. Secondo le stime, il giacimento contiene 40 milioni di barili di petrolio, sufficienti a soddisfare la domanda italiana per circa cento giorni.

Quotata a Londra e proprietaria di parecchi contratti di esplorazione in Italia, Mediterranean Oil & Gas è controllata dal fondo di investimento americano Och-Ziff, uno dei più grandi al mondo, con beni gestiti per oltre 33 miliardi di dollari. Oltre a Sergio Morandi, manager con un passato in Eni e Shell, nel board di Mediterranean, composto quasi interamente da cittadini americani, c'è anche Chicco Testa, attuale presidente di Assoelettrica.

Venerdì 22 febbraio, giorno in cui Mediterranean Oil & Gas ha annunciato il via libera del ministero dell'Ambiente italiano, il titolo della società ha guadagnato quasi il 10 per cento alla Borsa di Londra.

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