Il nostro paese non corre pericoli di cadere vittima dell'effetto Cipro. Parla Gianluca Garbi, ad di Banca Sistema

Gianluca Garbi, amministratore delegato e rilevante azionista di Banca Sistema, che ha un attivo di un miliardo di euro e raccoglie denaro attraverso i conti di deposito, non ritiene possibile che anche l'Italia rischi una patrimoniale in in stile cipriota, con consistenti prelievi sui conti correnti.

Perché non teme l'effetto-Cipro?
«Una manovra del genere è possibile solo in un'economia che si basa escusivamente sulla finanza e sul turismo, e non su un Paese manifatturiero come l'Italia. A Cipro, le banche fanno finanza, in Italia finanziano l'industria. Se facciamo scappare i risparmi dagli istituti di credito con un prelievo del 10 per cento come ipotizzato nell'isola, blocchiamo il Paese».

Però il governo Amato sui conti correnti intervenne, ai tempi della lira in difficoltà...
«Ma non nella misura immaginata dal governo cipriota, che peraltro ha sbagliato la prima proposta, avallata ma non decisa dall'Europa. Ora si va verso un intervento che colpisca i grandi patrimoni, e si tratta di una scelta ben diversa. E' giusto che un Paese che chiede aiuto all'Europa debba contribuire con un sacrificio. Ed è il governo di quel Paese a dover individuare la base imponibile più adatta a rastrellare rapidamente dei quattrini, tenendo conto dell'equilibrio sociale».

L'idea del prelievo, a Cipro, gli equilibri sociali li ha messi a repentaglio.
«Mi pare che il governo cipriota possa rimodulare la sua proposta per andare a colpire fondi che, molto probabilmente, arrivano da attività non necessariamente tassate, diciamo così. Tassare al 10 per cento dei capitali che sono stati finora fiscalmente risparmiate potrebbe essere valutata persino come una “tassazione agevolata”, in una nazione che è cresciuto anche grazie a una finanza simile a quella sviluppatasi in paradisi fiscali come le isole Caymans».

Quindi, secondo lei, usando l'accetta sui conti correnti dai centomila euro in su si colpirebbero soprattutto i furbi e i capitali russi copiosamente affluiti a Cipro?
«Certo. Tutti quelli che hanno sfruttato il segreto bancario e normative più soft nel campo dell'antiriciclaggio sono in gran parte dei signori che hanno spostato a Cipro i soldi provenienti da attività in nero».

In Italia, comunque, ogni tanto riemerge una certa voglia di patrimoniale.
«Quando da noi si parla di patrimoniale, si pensa a interventi sugli immobili, sui redditi, sulle imprese.Anche se, in liena teorica, un prelievo sui conti correnti è tecnicamente possibile. Ed è stato effettivamente già fatto, per esempio con l'imposta di bollo. Nessun governo italiano, neppure di estrema destra o di estrema sinistra, potrebbe immaginare un maxi-prelievo sui conti correnti».

Quindi, niente rischio contagio, per l'Italia?
«Per l'Italia il maxi-prelievo sui conti correnti è unosdpauracchio inesistente».

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