Dario Ballini, responsabile della comunicazione del Pd dell'Isola d'Elba, apostrofato dai controllori di Santa Maria Novella per due spillette a favore dei matrimoni civili per le coppie omosessuali: "Vantatene pure, tanto si vede". Le scuse dell'azienda su Twitter

Firenze, stazione di Santa Maria Novella. In una mattina di sole quasi primaverile, Dario sta per salire sul Freccia Rossa #AV9526 che lo porterà a Bologna, dove si sta recando per prendere parte ad una iniziativa politica dei FutureDem, associazione composta da giovani simpatizzanti del Partito democratico.

Fermo al binario, si appresta al consueto controllo dei biglietti, prima di salire in carrozza. Ed è in quel momento che si sente prendere in giro dalla coppia di controllori Trenitalia: «Vantatene pure: non hai bisogno di indossare spillette, tanto si vede».

Dario incassa e va via in silenzio. Cos’hanno che non va le spillette che porta appuntate alla fascia della sua borsa a tracolla? Hanno due slogan: “I like men” e “Vorrei ma non posso”, campagna dell’Associazione Quore di Torino a favore dell’istituzione dei matrimoni civili per le coppie omosessuali.

Dario Ballini ha 30 anni, è volontario di pubblica assistenza, responsabile per la comunicazione del Partito Democratico dell’Isola d’Elba e - come ironicamente si descrive sul suo profilo Twitter - non fa mistero delle sue scelte di vita: “Gay, piddino, renziano. Son pieno di difetti, insomma”.

«Non sono tipo da far scenate e non mi era mai capitato di essere oggetto di battute omofobe: Firenze si è sempre dimostrata una città accogliente verso la comunità LGBT. Non ho reagito alle battute dei controllori, ho preferito contattare l’azienda tramite Twitter», racconta Dario all'Espresso. Le prime scuse per l’accaduto, tramite l’account ufficiale de Le Frecce, sono già arrivate: «Ma inoltrerò un formale reclamo all’azienda per l’accaduto, affinché vengano individuati i responsabili; non ho preso nota dei loro codici identificativi, ma l’azienda saprà risalire ai responsabili, grazie ai dettagli sul luogo e l’ora di servizio».
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L’ordinaria follia del subire battute omofobe persino per aver indossato delle spillette avviene nelle ore in cui si gioca la battaglia delle nomine dei sottosegretari del nuovo Governo Renzi: è possibile che venga nominato un apposito sottosegretario che si occupi dei diritti civili. Ma si tratta di un'operazione delicata, su cui si gioca l’equilibrio stesso del Governo, che - come lo stesso Presidente del Consiglio ha preannunciato nel suo discorso al Senato - dovrà affrontare i temi legati ai diritti civili cercando “un compromesso” con le altre parti politiche in gioco.
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«L’importante è che non sia un compromesso al ribasso», commenta Dario, «ma l’inizio di un percorso che porti verso i matrimoni e le adozioni anche per le coppie omosessuali e che sia accompagnato da strumenti atti a incidere sul grosso gap culturale che sta alla base di situazioni come quella in cui sono incappato io oggi».

L’episodio non ha mancato di scatenare una vera gara di solidarietà sui social network: a colpi di hashtag #iostocondario e #stopomofobia, il sostegno è arrivato sia da comunissimi utenti, sia da esponenti del Partito Democratico, come il parlamentare Ivan Scalfarotto, che scrive «se incontri un cretino, aspettati di tutto. Anche su LeFrecce, a quanto pare».
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Resta il dubbio che si sono posti sia Dario, sia Giulio di Lorenzo, militante nei FutureDem: «Provoco: se il mio amico avesse avuto la spilla con scritto "viva la figa" scommetto che quel controllore avrebbe sorriso e non si sarebbe permesso di andare oltre».